Lassù in alto lassù lassù

Domani Gianni Rodari avrebbe compiuto novant'anni, ricorda La Stampa

Ernesto Ferrero sulla Stampa racconta Gianni Rodari, che era nato il 23 ottobre del 1920, e suggerisce di ricordarsi di lui, di questi tempi.

«Per colpa d’un accento / un tale di Santhià / credeva d’essere alla meta / ed era solo a metà». A 30 anni dalla scomparsa, 90 dalla nascita (domani 23 ottobre) e 40 dalla consacrazione europea del premio internazionale Andersen, si può vedere benissimo che quella che Gianni Rodari ha introdotto sin dagli Anni 50 è stata una vera rivoluzione. Per dirla con l’apologo cinese: al bambino non bisogna regalare dei pesci (libri zuccherosi, stucchevolmente buonisti, ispirati da un’idea fasulla dell’infanzia), bisogna insegnargli a prendere i pesci, cioè dargli un meccano: una «grammatica della fantasia», un metodo sperimentato con il quale impareranno a inventare storie per conto loro. Bastano materiali poveri come le parole e strumenti alla portata di tutti: la filastrocca, la rima, l’associazione d’immagini, l’assurdo, il surreale, «i nonsensi e i plurisensi», perfino l’errore, il cortocircuito rivelatore.

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