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  • Martedì 19 ottobre 2010

Gli Stati Uniti vogliono fare intercettazioni con più facilità

Le autorità chiedono leggi più dure per poter superare gli ostacoli posti dalle compagnie telefoniche

Il New York Times scrive che ultimamente le forze dell’ordine e gli ufficiali del controterrorismo si sono lamentati delle difficoltà incontrate nel sorvegliare le conversazioni svolte tramite determinate aziende di telecomunicazioni, e stanno ora cercando di spingere per rafforzare e ampliare la legge federale del 1994 che regolamenta i rapporti tra i servizi di comunicazione e le forze dell’ordine.

Gli ufficiali dicono di avere bisogno di una legge più ferrea, perché negli ultimi anni diverse aziende hanno creato nuovi servizi e modificato i vecchi con tecnologie che complicano e ostacolano il lavoro di intercettazione. L’idea è quella di aumentare le sanzioni per le società non collaborative, spingendole a modificare i propri servizi e le tecnologie usate in modo da semplificarne l’intercettazione.

Le aziende — come Verizon, AT&T e Comcast — non vedono di buon occhio il tentativo e cercano di contrastare l’intromissione crescente del governo nella progettazione dei servizi, sia per i costi sia per gli ostacoli all’innovazione. Le agenzie di sicurezza rispondono citando episodi in cui gli ostacoli creati dai servizi hanno rallentato a lungo intercettazioni già approvate in tribunale.

Solo qualche settimana fa il governo aveva dichiarato l’intenzione di semplificare i metodi di intercettazione per le comunicazioni via internet. L’amministrazione Obama sta preparando una proposta di legge che obblighi i servizi online — da Facebook ai software peer-to-peer passando per le mail criptate inviabili via BlackBerry — a consegnare al governo intercettazioni che possano essere necessarie per combattere la lotta al crimine e al terrorismo.