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  • Domenica 17 ottobre 2010

La nuova sfida del nuoto estremo

Si chiama Ocean's Seven ed è l'attraversamento dei sette canali più duri del mondo

Se una volta i nuotatori davano prova delle loro capacità attraversando la Manica, ora quell’impresa è stata compiuta da più di 1200 persone — inclusi anziani, bambini, disabili — e ha perso il suo fascino “estremo”. Il Wall Street Journal racconta allora l’idea di Steven Munatones, esperto delle maratone di nuoto, di creare una sfida ben più difficile, la Ocean’s Seven.

Munatones ha selezionato sette canali che presentano caratteristiche climatiche e geografiche diverse tra loro, scelti appositamente per le difficoltà che comportano per in nuotatori, come correnti forti e bassissime temperature. Se il 70 per cento della Terra è composta da acqua, «abbiamo a malapena iniziato a scoprirne la superficie» ha detto l’allenatore. Finora dodici nuotatori hanno preso parte all’iniziativa di Munatones, che traccia i loro progressi sul proprio blog. I partecipanti devono accordarsi con le associazioni locali che settano le regole e verificano la riuscita o meno dell’impresa. Tra i dodici è in vantaggio il 41enne James Pittar che — nonostante sia cieco — ha già attraversato cinque dei sette canali e si sta preparando ad affrontare le onde alte del Molokai. Dietro di lui c’è Forrest Nelson con quattro canali.

«Io la definisco una malattia» ha detto la 24enne Mallory Mead, che ne ha completati due. Ora sta cercando sponsor che la aiutino a pagarsi il progetto. «Dopo che ne hai fatto uno, tutto quello a cui riesci pensare è arrivare alla fine».

I sette canali sono: la Manica, in memoria dei vecchi tempi, il canale delle Channel Islands al largo della California, lo Stretto di Cook in Nuova Zelanda, lo Stretto di Tsugaru in Giappone, lo Stretto di Gibilterra (il più corto, di circa 13 chilometri) e i due più duri, il canale Molokai alle Hawaii di 42 chilometri e il freddissimo canale tra la Scozia e l’Irlanda del Nord.