Chi vince il Nobel per la letteratura?

La commissione sembra essere orientata su un poeta e il favorito è lo svedese Tomas Tranströmer

Giovedì mattina alle dieci sarà annunciato il nome del vincitore del Premio Nobel per la letteratura. Secondo le indiscrezioni circolate nelle ultime settimane, quest’anno la commissione si sarebbe orientata su un poeta, dopo tredici anni di premi andati a romanzieri e drammaturghi. L’ultima volta che il Nobel fu assegnato a un poeta fu nel 1995, quando la polacca Wislawa Szymborska fu premiata per «l’ironica precisione con cui i suoi versi consentono al contesto storico e biologico di emergere attraverso frammenti di realtà umana».

Quest’anno il candidato che tutti danno come favorito è lo svedese Tomas Tranströmer, seguito dal kenyota Ngugi wa Thiong’o, dal giapponese Haruki Murakami e dal libanese Adonis. Secondo gli scommettitori il primo nome italiano arriva solo al nono posto con Antonio Tabucchi, dato 16 a 1. Gli altri due unici italiani in lizza sono Claudio Magris e Umberto Eco.

Tomas Tranströmer – 4/1
È considerato il maggiore poeta svedese vivente. È nato a Stoccolma nel 1931 e ha pubblicato la sua prima raccolta di poesia a diciassette anni. Figlio di un giornalista e di una insegnante, ha esercitato la professione di psicologo per molti anni. In Italia Crocetti Editore ha tradotto alcune sue poesie nella raccolta Poesie del Silenzio.

Silenzio

Passa, sono sepolti…
Una nuvola scivola sul disco del sole.

La fame è un alto edificio
che si sposta di notte

nella camera si apre l’oscura
tromba dell’ascensore verso le viscere.

Fiori nel fossato. Fanfara e silenzio.
Passa, sono sepolti…

Le posate d’argento sopravvivono
in grandi frotte
a grandi profondità dove l’Atlantico
è nero.

Ngugi wa Thiong’o – 5/1
È un poeta, scrittore e drammaturgo kenyota considerato tra i maggiori autori della letteratura africana. Ha raccontato come nessun altro la storia più recente del suo paese. In Italia i suoi libri sono stati tradotti da Jaca Book.

Haruki Murakami – 7/1
Lo scrittore giapponese autore di Dance, Dance Dance e di Kafka sulla spiaggia è uno dei più conosciuti dal pubblico tra quelli candidati al Nobel quest’anno. I suoi libri sono stati tradotti in tutto il mondo.

Adonis – 8/1
Adonis, pseudonimo di Alī Ahmad Sa’īd Isbir, è un poeta libanese di origine siriana. Ha studiato a Damasco e a Beirut ed è stato attivissimo nel dibattito politico-culturale del mondo arabo degli ultimi anni. La sua poesia è amata soprattutto dai giovani ed è spesso ambientata nelle grandi città del Maghreb, soprattutto Marrakech, Fez e Cairo. In Italia le sue poesie sono state tradotte da Guanda.

Memoria del Vento

Una cosa si era distesa
nel cunicolo della storia

una cosa adorna, esplosiva
che trasporta il proprio figlio di nafta avvelenato
al quale il mercante avvelenato intona una canzone
esisteva un oriente simile a un bambino che implora,
chiede aiuto
e l’occidente era il suo infallibile signore.

Questa mappa è mutata
l’universo è un fuoco
l’oriente e l’occidente sono una tomba sola
raccolta dalle sue ceneri.


Cormac McCarthy – 8/1
È uno dei magnifici quattro della narrativa americana contemporanea – insieme a Thomas Pynchon, Don De Lillo e Philip Roth – ed è anche lo scrittore americano con più chance di vincere il Nobel quest’anno. È l’autore spietato di Meridiano di Sangue, SuttreeNon è un paese per vecchi e La Strada. Noi facciamo il tifo per lui.

Ko Un – 8/1
È un poeta, scrittore, regista e pittore sudcoreano. È nato nel 1933 a Kunsan, una cittadina di una regione a nord del paese, ed è considerato uno dei punti di riferimento maggiori nella cultura sudcoreana contemporanea. Per dieci anni è stato un monaco buddista. La sua raccolta di poesie L’isola che canta è stata tradotta in italiano dall’editore Lieto Colle.

Da “Songs of Tomorrow”

La strada non c’è.
Da qui in poi, speranza.
Mi manca il respiro,
da qui in poi, speranza.
Se la strada non c’è,
la costruisco mentre procedo.
Da qui in poi, storia.
Storia non come passato, ma come tutto ciò che è.

Les Murray – 12/1
È un poeta australiano nato nel 1930. La sua produzione letteraria è vastissima, il New Yorker l’ha definito di recente uno dei poeti di lingua inglese più influenti del mondo. Un arcobaleno perfettamente normale è stato tradotto da Adelphi nel 2004.

Il significato dell’esistenza

Ogni cosa tranne il linguaggio
Conosce il significato dell’esistenza
Gli alberi, i pianeti, i fiumi, il tempo
Non conoscono altro.
Lo esprimono,
Momento per momento,
Come Universo.
Perfino questo stupido corpo
Lo vive almeno in parte,
e vi avrebbe piena dignità
Non fosse per l’ignorante libertà
della mia mente parlante.

Adam Zagajewski – 14/1
È un poeta e scrittore polacco nato a Leopoli nel 1945. È noto soprattutto per il poema Try To Praise The Mutilated World, uscito a puntate sul New Yorker e diventato famoso dopo gli attentati dell’11 settembre 2001. In Italia Adelphi ha pubblicato Tradimento, una raccolta di testi in prosa in cui Zagajewski racconta la storia della sua famiglia e delle sue migrazioni causate dalle conseguenze della seconda guerra mondiale.

Ricordi

Sfoglia i tuoi ricordi
cuci per loro una coperta di stoffa.
Scosta le tende e cambia l’aria.
Sii per loro cordiale, leggero.
Questi ricordi sono tuoi.
Pensaci mentre nuoti
nel mare dei Sargassi della memoria
e l’erba marina crescendo ti cuce la bocca.
Questi ricordi sono tuoi,
non li dimenticherai fino alla fine.

Antonio Tabucchi – 16/1
Nato a Pisa nel 1943, è il più grande conoscitore dell’opera di Fernando Pessoa. Vive a Lisbona per sei mesi all’anno e per il resto dell’anno vive in Toscana, dove ha insegnato Letteratura all’Università di Siena. Tra i suoi romanzi più famosi Notturno Indiano, Sostiene Pereira e Si sta facendo sempre più tardi.

Thomas Pynchon – 18/1
È l’autore labirintico di V., L’arcobaleno della gravità e L’incanto del lotto 49. Non appare in televisione, non parla alla radio, non si lascia fotografare e non rilascia interviste. Tra gli scrittori, frequenta soltanto Don DeLillo. Ah, non ritira neanche i premi.