Square, o la fine dei contanti

Square consente di trasformare gli smartphone in un sistema per il pagamento con carta di credito tra singoli privati

Sul New York Times di oggi, David Pogue tesse le lodi di Square, e il dispositivo presentato all’inizio del 2010 fa un salto di qualità nella comunicazione di sé, che è alla base del suo eventuale futuro successo. Square è un piccolo cubetto che trasforma uno smartphone in un terminale per accettare i pagamenti con carta di credito. È già in vendita negli Stati Uniti, è minuscolo e si attacca all’uscita audio dello smartphone come un comune paio di auricolari.

Il dispositivo funziona grazie a un’applicazione che permette di effettuare le transazioni. È sufficiente inserire l’importo sul proprio smartphone, indicare l’oggetto della transazione e far passare la carta di credito dell’acquirente nella piccola fessura del cubetto, che così può leggere la banda magnetica della scheda. Chi sta effettuando l’acquisto può poi certificare l’autenticità della transazione firmando la ricevuta del pagamento sul touchscreen. Il sistema provvede automaticamente a inviare al cliente una email contenente la ricevuta firmata, comprensiva di una mappa che indica il luogo in cui è stato effettuato l’acquisto, un dettaglio che torna utile nel caso di frodi o transazioni non autorizzate.

Square funziona sugli iPhone, iPad, iPod Touch e su alcuni dispositivi animati da Android. La commissione applicata dalla società a chi decide di utilizzare Square per ricevere i pagamenti è vantaggiosa, specie se confrontata con i costi di gestione dei sistemi di pagamento per carte di credito offerti dai gestori delle carte e dalle banche. La commissione è pari al 2,75% alla quale va poi aggiunto un costo fisso di 15 centesimi di dollaro. Le commissioni solitamente richieste da banche e circuiti di carte oscillano in genere tra il 4 e il 5%, cui si aggiungono 30 centesimi per transazione.

Iscriversi a Square comporta l’invio dei propri dati bancari al servizio, così che Square possa depositare il denaro. Solamente i primi 1000 dollari ottenuti ogni settimana arrivano nel conto in banca. Tutto ciò che supera quella cifra richiede un controllo di sicurezza da parte degli analisti della società; ci possono volere fino a 30 giorni prima che si possa ricevere il resto dei soldi. Questo potrebbe essere un bel problema se vendi molte automobili. Tuttavia, la regola si applica solamente per i nuovi arrivati. Più usi il servizio senza dare problemi, più la società alzerà il limite di sicurezza.

L’iniziativa potrebbe aprire la strada a un nuovo sistema di pagamento con carta di credito tra singoli privati, semplificando le transazioni economiche specie nel caso di grandi cifre di denaro o di acquisti occasionali. A capo di Square c’è Jack Dorsey, uno dei cofondatori di Twitter, e la società sta raccogliendo investimenti e un crescente seguito, nonostante abbia avuto non poche difficoltà nella propria fase di avvio.

Per evitare le frodi, inizialmente Square richiedeva un importo delle transazioni minimo pari a 100 dollari, condizione che rendeva poco utilizzabile il servizio, specie per i piccoli acquisti e scambi di denaro tra privati. Inoltre, il piccolo cubetto da applicare allo smartphone non funzionava sempre al primo colpo. Il sistema non funzionava con l’iPhone 4, ma il problema sembra essere ora risolto grazie a una nuova versione del lettore per le schede in distribuzione in questi giorni.