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  • Sabato 25 settembre 2010

Per il Giappone “una ritirata umiliante”

Secondo il New York Times la liberazione del capitano arrestato sottolinea il potere crescente della Cina sulla regione

Secondo il New York Times, la decisione del Giappone di rilasciare il capitano cinese arrestato sarebbe «una ritirata umiliante». Lo scorso 7 settembre Zhan Qixiong era stato arrestato per non essersi fermato agli alt dalle motovedette giapponesi e aver causato — secondo le autorità — la collisione di due imbarcazioni nelle acque contese delle Senkaku, un gruppo di isole non abitate appartenenti al Giappone ma reclamate da tempo dalla Cina e da Taiwan. L’arresto ha aperto una crisi diplomatica tra i due paesi che ha portato il premier Wen Jiabao a chiedere la liberazione del capitano, minacciando «ripercussioni» sui rapporti commerciali ed economici tra i due paesi. Due giorni fa, infine, il Giappone ha deciso di liberare il capitano, dopo aver paventato la possibilità di condannarlo a tre anni di carcere.

Il suo rilascio è una vittoria significativa per i leader cinesi, che hanno messo il Giappone sotto pressione con minacce verbali e sanzioni economiche. «Appare certamente come una resa del Giappone» ha detto Hiroshi Nakanishi, professore di relazioni internazionali all’Università di Kyoyo. «Farà nascere domande sui motivi che hanno spinto il Giappone a creare questa situazione in primo luogo, considerato che non erano in grado di fronteggiare le reazioni della Cina.»

La rinuncia del Giappone è sintomatica della situazione asiatica, dove negli ultimi anni i rapporti di potere si stanno modificando. Quest’anno la Cina ha superato il Giappone come seconda economia più forte al mondo, anche a causa della successione di premier giapponesi deboli che hanno faticato a farsi valere nella regione. Quest’ultimo scontro a distanza ha spinto la Cina a reclamare con più decisione il possesso dell’area contesa.

Le isole Senkaku sono oggetto di una disputa territoriale che dura da oltre un secolo. Dopo la prima guerra sino-giapponese, la Cina cedette al Giappone l’isola di Formosa (Taiwan) e tutte le altre isole appartenenti alla stessa Formosa. Non fu mai chiaro se le Senkaku facessero effettivamente parte di Taiwan e dunque dovessero finire sotto il controllo giapponese.

Dalla fine della Seconda guerra mondiale al 1972 le isole furono controllate dagli Stati Uniti, che avevano occupato Okinawa. Quando gli statunitensi abbandonarono i territori occupati, sia la Cina che Taiwan richiesero di riottenere la sovranità sulle isole. Le ragioni della contesa, che continua ancora oggi, sono principalmente di natura economica. Le acque intorno alle isole Senkaku sono molto pescose e potrebbero anche nascondere altre risorse, come gas naturale e petrolio.