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  • Venerdì 24 settembre 2010

“Abbiamo avuto la guerra civile, come molti altri”

Prince Johnson era un signore della guerra, violento e sanguinario: protagonista della guerra civile in Liberia

In this photo taken Wednesday Feb. 17, 2010, Liberian Senator Prince Johnson, gestures during an interview in Monrovia, Liberia. One of Liberia's most infamous warlords, Johnson says he plans to run for the presidency himself even though a government commission wants him tried for crimes against humanity. Despite being widely known for the gruesome torture and slaying of Samuel K. Doe - a videotape of the event was even sold on Monrovia's streets - Johnson was overwhelmingly elected in 2005 to the Senate by his native Nimba county for a nine-year term. (AP Photo)
In this photo taken Wednesday Feb. 17, 2010, Liberian Senator Prince Johnson, gestures during an interview in Monrovia, Liberia. One of Liberia's most infamous warlords, Johnson says he plans to run for the presidency himself even though a government commission wants him tried for crimes against humanity. Despite being widely known for the gruesome torture and slaying of Samuel K. Doe - a videotape of the event was even sold on Monrovia's streets - Johnson was overwhelmingly elected in 2005 to the Senate by his native Nimba county for a nine-year term. (AP Photo)

L’immagine più famosa di Prince Johnson è contenuta in un video girato in Liberia nel 1990. Il video mostra Prince Johnson bere una birra mentre davanti a lui i suoi uomini tagliano le orecchie all’allora presidente della Liberia, Samuel Doe. Il presidente fu torturato e ucciso, il suo cadavere esposto e trascinato in giro per i villaggi. Il video delle violenze fu inviato alle testate giornalistiche di mezzo mondo: oggi ne restano un estratto su Youtube e qualche fotogramma.

Fu uno degli atti più violenti e drammatici della guerra civile liberiana, combattuta da Charles Taylor contro Samuel Doe. Doe era un ex alleato di Taylor, che a sua volta era un ex alleato di Prince Johnson. Nel giro di pochi mesi finirono a combattersi l’uno contro l’altro. Poi successero un sacco di altre cose, Johnson si proclamò presidente della Liberia ma durò poco, scappò in Nigeria, Taylor divenne presidente, di guerra civile ne scoppiò persino un’altra, qualche anno dopo. Morirono in tutto qualcosa come 250 mila persone. Prince Johnson si convertì al cristianesimo e tornò in Liberia nel 2004, dopo le dimissioni di Taylor, annunciando la sua volontà di impegnarsi nuovamente in politica. Un anno dopo fu eletto in Senato.

Oggi Johnson ha deciso di provare nuovamente a diventare presidente della Liberia, ma stavolta candidandosi alle elezioni. Il suo partito gli ha dato il via libera, altri sostengono che l’ascesa di un personaggio dalla storia recente così divisiva possa compromettere la fragile pace del paese. Johnson ha detto che altri leader militari hanno avuto successo in politica in altri paesi, e che è ora di mettersi alle spalle la guerra civile.

“Abbiamo avuto una guerra civile come ogni altro paese, come l’America. Questi paesi sono usciti dalla guerra e hanno fatto camminare il loro paese. Il generale De Gaulle era un generale, fu coinvolto in una guerra, ma fu eletto presidente dal suo popolo. La stessa cosa vale per Roosevelt, per Eisenhower… la Liberia non è un’eccezione”

Johnson ha rivendicato le motivazioni delle sue azioni durante la guerra – “combattevo per liberare il nostro popolo da un regime sanguinario” – ma si è scusato per il dolore e la sofferenza che ha provocato.

Dovesse dar seguito alle intenzioni dichiarate di candidarsi, Johnson sfiderà la presidente uscente Ellen Johnson-Sirleaf, la prima presidente donna democraticamente eletta in Liberia, e l’ex calciatore del Milan George Weah, già sconfitto alle ultime elezioni. Si vota a novembre del 2011. La Commissione per la Riconciliazione e la Verità, nominata proprio dal governo di Ellen Johnson-Sirleaf, ha raccomandato però di non ammettere Johnson tra le candidature, proprio per via del suo ruolo durante la guerra civile.