“Tulliani è il titolare della Timara Ltd”

Lo dice quello che sembra un documento ufficiale del governo dell'isola di Santa Lucia, pubblicato da un quotidiano dominicano

È il terzo documento a saltare fuori in pochi giorni nell’ambito della storia di Gianfranco Fini e della casa a Montecarlo, e fino a questo momento sembra essere il più rilevante: un documento ufficiale del governo dell’isola di Santa Lucia, il paradiso fiscale caraibico sede delle misteriose società offshore proprietarie dell’immobile, che scrive testualmente che “il proprietario della società è Giancarlo Tulliani”.

Breve e consueto ripasso delle puntate precedenti. AN nel 1999 riceve in eredità da una sua sostenitrice, la contessa Colleoni, una casa a Montecarlo. AN vende la casa nel 2008 per 300 mila euro, ma il Giornale sostiene che nel corso degli anni AN avrebbe ricevuto e rifiutato offerte superiori al milione di euro, più vicine al valore di simili immobili, e offre varie testimonianze a riguardo. La casa viene venduta a una società offshore dai titolari misteriosi, la Printemps Ltd, e viene poi ceduta alla Timara Ltd, che ha gli stessi titolari misteriosi. Pochi mesi fa il Giornale scopre che nella casa vive in affitto a Giancarlo Tulliani, fratello di Elisabetta Tulliani e cognato del presidente della Camera. Fini ha detto che gli acquirenti dell’immobile furono presentati ad AN dallo stesso Tulliani. La procura di Roma ha aperto un’inchiesta contro ignoti per appropriazione indebita e truffa aggravata, in seguito alla denuncia presentata da due esponenti della Destra, il partito di Francesco Storace. La denuncia ha a che fare col fatto che il testamento della contessa donava gli immobili a Fini “per la buona battaglia”, che i due esponenti della Destra considerano tradita dalla svolta politica intrapresa da Fini negli ultimi anni.

Nei giorni scorsi il Giornale ha tirato fuori un primo documento – prima descritto come contratto d’affitto, poi come trascrizione del contratto sui registri pubblici – che mostrava due identiche firme sotto le voci del locatario e del locatore: dalla procura di Roma sono arrivate però voci sul fatto che nel documento originale le due firme fossero distinte. Poi lunedì viene diffusa una lettera dell’amministratore del famigerato condominio indirizzata a “Timara Ltd (Mr. Tulliani)”. Secondo il Giornale era l’ennesima prova che Tulliani è il proprietario della casa, e quindi Fini avrebbe venduto un bene del partito a un suo parente a un prezzo stracciato. Altri invece hanno dubitato della consistenza della prova, sostenendo che la dizione della lettera poteva non implicare automaticamente che Timara Ltd e Tulliani siano la stessa cosa.

Arriviamo quindi a ieri. Un articolo pubblicato sul quotidiano dominicano Listin Diario, ripreso oggi dal Corriere della Sera, scrive esplicitamente che “un documento ufficiale della Repubblica di Santa Lucia segnala che Giancarlo Tulliani è il titolare sia della Printemps Ltd che della Timara Ltd”. Passano poche ore e il documento viene pubblicato dal quotidiano dominicano El Nacional. Scrive così il Corriere.

Si tratta della fotocopia della lettera con la quale il 16 settembre il ministro della giustizia di Santa Lucia, L. Rudolph Francis, comunica al capo del governo e ministro delle Finanze dell’isola caraibica che il beneficiario reale delle società Printemps e Timara è Giancarlo Tulliani. A questo punto delle due l’una: o è un clamoroso falso oppure è la prova che il cognato del presidente della Camera è il regista di tutti i passaggi della casa di Montecarlo. Cioè prima la vendita da Alleanza Nazionale alla Printemps Ltd e, pochi mesi dopo, il nuovo rogito dalla Printemps alla Timara Ltd che, non a caso, ha poi dato l’appartamento in affitto proprio a Giancarlo Tulliani. Ora: se davvero le due società offshore sono di Tulliani, la Procura di Roma, che sulla questione ha aperto un fascicolo per truffa, potrebbe arrivare a indagare il cognato di Fini.

A complicare il quadro interviene un’altra notizia. Francesco Pontone, senatore di Futuro e Liberta e già tesoriere di AN che gestì la compravendita dell’immobile, ieri si è presentato davanti al collegio dei garanti di AN e si è dimesso dal suo incarico, ritirando anche la sua adesione dal gruppo di Futuro e Libertà del Senato. Le dimissioni non sono ancora esecutive e per Fini sarebbe un guaio: i finiani al senato resterebbero nove e non potrebbero costituirsi in gruppo parlamentare. Pontone era stato ascoltato dagli inquirenti riguardo la casa di Montecarlo e aveva definito una “inspiegabile coincidenza” il fatto che la casa un tempo di AN sia oggi affittata al cognato di Fini. La Stampa ipotizza che dietro questa decisione ci sia proprio la storia della casa a Montecarlo.

Per anni un rapporto stretto con Fini, Pontone è stato l’amministratore che ha venduto l’appartamento di Montecarlo. Al prezzo giusto o “sbagliato”? Per settimane Pontone ha atteso, invano, una difesa del suo operato e giorni fa ha affrontato l’interrogatorio da parte del magistrato. L’amarezza di Pontone è cresciuta: l’altro esponente An che curò la vendita di Montecarlo, Antonio Caruso, avrebbe detto al magistrato di aver saputo che ad An era giunta un’offerta d’acquisto scartata ma che sarebbe stata di entità superiore a quella poi spesa dalla Off-shore Printemps per prendersi l’appartamento.