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  • Venerdì 17 settembre 2010

Domenica si vota in Svezia

Il centrodestra è in vantaggio e potrebbe riconfermarsi al governo per la prima volta nel dopoguerra

Domenica in Svezia ci sono le elezioni politiche. L’attuale primo ministro Fredrik Reinfeldt, a capo dell’Alleanza – la coalizione di centrodestra – sfida la leader dell’opposizione e dei socialdemocratici Mona Sahlin. Stando agli ultimi sondaggi, la coalizione guidata da Reinfeldt è in vantaggio di otto punti sulla Sahlin e potrebbe dunque mantenere la maggioranza in parlamento.

Il centrodestra è al governo e in vantaggio, ma dagli anni Trenta a oggi i socialdemocratici hanno governato il paese per 65 degli ultimi 78 anni, ricorda l’Economist. In un periodo così lungo di tempo, il centrosinistra è riuscito a creare un sistema di assistenza sociale e sanitaria invidiato da molti paesi europei e ha ottenuto numerosi successi in ambito economico, mantenendo in ordine i conti della Svezia. I governi di centrodestra tra la fine degli anni Settanta e i primi degli Ottanta e quelli dei primi anni del Novanta non hanno avuto molto successo e si sono rivelati spesso instabili.

Nonostante i trascorsi poco felici, nel 2006 il centrodestra ha nuovamente conquistato la maggioranza. Dopo i primi segnali della crisi economica iniziata nel 2008, gli analisti politici avevano ipotizzato un progressivo sgretolamento della coalizione, ma così non è accaduto. Reinfeldt è riuscito a mantenere unita l’Alleanza e ora si appresta a vincere le elezioni con un buon distacco dal centrosinistra.

Il più grande aiuto per il governo è stato l’economia. Trattandosi di un mercato aperto (metà del prodotto interno lordo è legato in qualche modo al commercio estero), la Svezia è stata duramente colpita dalla recessione lo scorso anno. Ma quest’anno è tornata in sella. Nel 2010 il PIL crescerà più velocemente di qualsiasi altro paese occidentale dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico. Il bilancio sarà in surplus. La Banca centrale ha anche iniziato ad aumentare i tassi di interesse.

Negli anni Novanta il governo svedese dovette salvare alcune delle principali banche del paese e quell’operazione servì da lezione. La Svezia è riuscita ad attenuare l’effetto della bolla speculativa e dei titoli tossici che ha portato alla crisi e l’economia abbastanza forte, slegata dall’Euro, ha offerto maggiore libertà di azione al governo. Parte del merito va anche a Anders Borg, il ministro dell’economia, che ha modificato in parte gli assetti del mercato del lavoro introducendo incentivi e flessibilità.

Secondo gli analisti, la strada per l’Alleanza sembra essere spianata, ma i socialdemocratici dovrebbero comunque guardarsi anche dai Democratici Svedesi, il partito nazionalista contro l’immigrazione che potrebbe guadagnare seggi e spazi nel parlamento. Il partito è dato al 5,4%, ma entrambe le coalizioni si sono ripromesse di non accettarne il sostegno e, nel peggiore degli scenari, creare un governo di minoranza.