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  • Venerdì 10 settembre 2010

Acciaroli, Italia

I funerali di Angelo Vassallo, per chi avrebbe voluto esserci

di Marco Giovannelli

“Sarai sempre il nostro Angelo”: i giovani di Acciaroli indossavano una maglietta bianca con una scritta blu, il colore simbolo del loro paese. La comunità del Cilento ha reagito con una partecipazione straordinaria ai funerali di Angelo Vassallo, il sindaco trucidato domenica notte mentre stava rientrando a casa. Fin dalle prime ore del mattino migliaia di persone si sono riversate sul porto. Sono arrivati diversi pullman da Napoli, Roma e altri luoghi del Paese. Il maltempo non ha fermato semplici cittadini, amministratori, uomini e donne delle forze dell’ordine, politici. Per il Governo erano presenti il ministro dell’ambiente Prestigiacomo e il sottosegretario Mantovano. Insieme a loro anche il presidente dell’Anci Chiamparino, Pierluigi Bersani, Nichi Vendola e Pierferdinando Casini, oltre a numerosi amministratori locali.
Alle dieci e mezzo precise il suono delle sirene e un lungo applauso. La bara di Angelo Vassallo ha lasciato per l’ultima volta la chiesa e portato a spalle ha raggiunto il palco montato per la cerimonia funebre. Dietro di lui la moglie Angelina, i figli, i fratelli e tutta la comunità di Acciaroli.
Tanti striscioni e una gigantografia montata sulla torre del porto. Un Angelo Vassallo sorridente sugli scogli del suo mare e con in mano un bicchiere di acqua cristallina.
«Cristallina come lui, come la sua azione. Lui non era un sindaco, ma il sindaco». Stefano Pisani, vicesindaco di Pollica ha salutato Angelo, e con una forte commozione ha pronunciato parole chiare per i suoi concittadini e per i politici presenti. «Noi andiamo avanti, abbiamo bisogno che quello che lui aveva iniziato vada avanti. Le istituzioni però ci devono stare vicino e lui sarà per sempre la nostra guida».
Il vescovo di Vallo della Lucania ha celebrato la messa e nella sua omelia è stato duro con gli assassini. «Era un uomo onesto e appassionato della sua terra. Sono delle bestie. Le loro mani sono state armate da gente che non rispetta e non ama questa terra.Tutto questo per il denaro e il profitto. Conseguenza del materialismo che ci soffoca e stritola. Per me è questa la causa dell’arroganza e della violenza. Questa sete spregiudicata di guadagno è asfissiante per la convivenza umana».
Poi l’ultimo corteo lungo le viette della sua Acciaroli e la salita a Pollica dove riposerà per sempre.