La musica sperimentale di Justin Bieber

Un musicista ha rallentato una canzone del cantante sedicenne di otto volte

A maggio ci eravamo chiesti chi accidenti fosse Justin Bieber dopo aver ripetutamente trovato il suo nome e i suoi videoclip in giro per blog, siti e programmi televisivi americani. Nel frattempo la sua popolarità negli Stati Uniti non è calata, quella in Italia è cresciuta e la domanda è diventata superata. Bieber è un sedicenne canadese che ha iniziato a pubblicare canzoni su YouTube fino a quando il suo attuale manager, Scooter Braun, non ne ha colto le potenzialità e lo ha lanciato come la star che è tutt’ora negli Stati Uniti e in Canada, dove è l’idolo di un’intera generazione di ragazzine.

Due settimane fa il musicista Nick Pittsinger si è chiesto cosa sarebbe successo a una canzone di Bieber — U Smile, per la precisione — rallentandola otto volte, e questo è il risultato.

Trentacinque minuti di suoni eterei, a metà tra atmosfere ambient, minimalismo elettronico e canzoni di gruppi come Sigur Ros e Animal Collective. Come succede a questo genere di idee, U Smile 800% slower ha fatto il giro di blog e riviste di settore, creando mostri come Svefn-g-englar dei Sigur Ros velocizzata del 300 per cento e, ovviamente, la stessa U Smile velocizzata dell’800 per cento. Lo stesso Bieber ha poi “approvato” la versione sperimentale della sua canzone postandola sul suo account Twitter.

Seth Colter Walls di Newsweek si è occupato del fenomeno arrivando a una conclusione ben precisa: la musica pop, mai come prima d’ora, contiene in sé le caratteristiche della musica minimalista.

Il suono di ossicina spezzate che sentite è quello dei compositori contemporanei — che vivono tempi duri riguardo alla popolarità in internet — che si chiudono i propri portatili sulle dita. E non c’è da stupirsi: anche se la versione rallentata di U Smile è un interessante pezzo d’appropriazione pop, il fenomeno non è una grande novità, in quanto sono decenni che i minimalisti e i cantanti pop si studiano a vicenda. […] In caso lo stiate pensando, no: Bieber e i suoi produttori non stanno plagiando Michael Nyman o Brian Eno. Ma è questo il punto: il principio del minimalismo — credere nella bellezza di frasi musicali con toni alti e puliti ripetute in loop — è stata abbastanza assorbita per essere inconsciamente presente nelle canzoni pop. L’abitudine di cambiare tono nell’ultima strofa delle ballate non va più di moda. E questo impulso minimalista è ancora più forte nell’R&B e nell’hip-hop, dove i cambiamenti del ritmo sono spesso dovuti a elementi di secondo piano della base.

E l’influenza, continua Walls, non sarebbe univoca. Anche la musica sperimentale sta infatti prendendo spunto e ispirazioni da caratteristiche della musica pop, avvicinandosi sempre di più a essa. Il compositore Steve Reich, uno dei pioneri del minimalismo, ha da poco pubblicato 2×5, una partitura per chitarra elettrica, basso, batteria e tastiere “orecchiabile” anche nelle sue parti più sofisticate. Uno dei nuovi talenti del genere, Tristan Perich, ha invece scritto 1-Bit Symphony, un disco in cinque parti composto interamente su unico bit elettronico, vicino ai timbri musicali delle suonerie dei cellulari.

Il movimento armonico del suo disco è più stratificato della U Smile rallentata, ma entrambi condividono una lontana somiglianza con il primo minimalismo, a causa degli stessi suoni elettronici e arpeggiati di Hang With Me, il nuovo singolo della maestra del pop underground svedese Robyn. Come lei, né Perich né Reich hanno un enorme seguito di teenager. Ma, con un po’ di fortuna, gli ascoltatori del Bieber minimalista adesso avranno la pazienza di concedere loro qualche minuto in più.