“Non volevo crederci”

L'intervista del Secolo al militante del PdL contattato per organizzare la contestazione a Fini

Ieri sul sito di Generazione Italia era apparsa una denuncia riguardo il fatto che alcuni esponenti del PdL – il riferimento esplicito era al ministro Michela Brambilla – stessero organizzando una contestazione per Gianfranco Fini in vista del prossimo 5 settembre a Mirabello, dove nel corso della tradizionale Festa del Tricolore, un tempo occasione di raduno e ritrovo per i militanti del MSI, il presidente della Camera è atteso da un discorso che traccerà le sue intenzioni per il prossimo futuro.

Il Secolo d’Italia intervista il militante in questione, che si chiama Vitale Mattera ed è napoletano. E racconta quello che gli è successo con dovizia di particolari.

Vitale Mattera, militante del Pdl proveniente da An, è un impiegato di trentasei anni, padre di famiglia, napoletano verace. Ieri ha ricevuto una telefonata un po’ inattesa: qualcuno gli domandava di organizzare un pullman per andare a Mirabello, domenica…

Vitale, raccontaci tutto.
Faccio subito un passo indietro. Sono stato responsabile per molti anni del circolo di An di Soccavo. Alle elezioni provinciali dello scorso anno, dopo la confluenza di An nel Pdl, avevamo come candidato nel nostro collegio, il XIV, Francesca Pascale. Quindi, ovviamente, in quella campagna elettorale sono stato contattato per dare una mano alla Pascale. C’è stato quindi questo rapporto di collaborazione: il risultato è stato il successo di Francesca nelle elezioni provinciali del 2008. Ora, dopo un anno e mezzo, questa mattina ho ricevuto una telefonata da parte di Francesca. Mi chiedeva di organizzare un pullman di cinquanta ragazzi per andare a Mirabello, domenica…

E tu cosa hai pensato?
A fronte di quello che sta succedendo negli ultimi mesi, mi sono stupito… mi sono stupito perché ovviamente pensavo che il pullman fosse per Fini, fosse composto da sostenitori finiani: ma so che Francesca è una berlusconiana doc… quindi le ho chiesto a cosa servisse il pullman. Lei mi ha risposto che serviva esattamente per fischiare e contestare Fini nel momento del suo intervento. A quel punto sono rimasto davvero interdetto. Non credevo si potesse arrivare a tanto. Io ho sempre lavorato coi giovani, quindi era normale che per me fosse facile organizzare un pullman. Ma io organizzo pullman per le manifestazioni del Pdl, non pullman per le contestazioni di un leader del Pdl. Non mi sembra una cosa corretta, né una cosa politica. Quindi, naturalmente, non m’è piaciuta. Non ho aderito. E ho contattato Generazione Italia per avvisarli.

(continua a leggere sul Secolo d’Italia)