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  • Venerdì 13 agosto 2010

La truffa dei falsi pescatori

Dopo il disastro petrolifero al largo della Louisiana, la BP ha risarcito i lavoratori del settore ittico

Nei mesi successivi al disastro petrolifero nel Golfo del Messico, la BP, azienda responsabile delle trivellazioni, ha versato circa 308 milioni di dollari per risarcire aziende e persone che hanno avuto perdite economiche a causa della chiusura di parte delle aree di pesca al largo della Louisiana.

A quanto pare, però, parte di quei soldi non sarebbero finiti nei conti dei lavoratori danneggiati dal disastri, ma in quelli di truffatori. Il pescatore di ostriche Pete Vujnovich ha raccontato alla BBC che circa un mese fa due uomini che non aveva mai visto prima lo hanno avvicinato, chiedendogli di firmare un foglio che sosteneva che i due fossero suoi dipendenti. Ovviamente Vujnovich non ha firmato, ma questo è solo uno dei tentativi che i truffatori avrebbero provato per arrivare ai soldi della BP.

Il dipartimento che gestisce le licenze di pesca in Louisiana e i suoi funzionari hanno dichiarato che dalla perdita di petrolio in poi sono state vendute 2.200 licenze in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Un dato significativo, soprattutto se si tiene conto del fatto che in questi mesi la maggior parte delle acque del Golfo sono state chiuse alla pesca. È quindi plausibile che diverse di quelle licenze siano servite unicamente a dimostrare di essere pescatori danneggiati dal disastro dello scorso aprile.

«Inizialmente la BP elargiva assegni a chiunque avesse una licenza e questo potrebbe aver stimolato le truffe», ha dichiarato Jeff Mayne del dipartimento legale della LDFW. «Non c’erano controlli sul fatto che fossero veri pescatori o meno»

Finora il dipartimento ha arrestato tre persone per tentativo di frode. Per arginare il problema la BP ha intensificato i controlli, come ha dichiarato Allen Carpenter, uno dei direttori regionali della BP in capo a uno dei 14 centri per i reclami della Louisiana. Carpenter ha investigato casi di frode dopo l’uragano Katrina, dove le truffe sono costate alle autorità miliardi di dollari, e considera questi episodi inevitabili.

«Probabilmente circa il 10 per cento dei reclami dopo un disastro di questa portata può essere considerato fraudolento, o potenzialmente fraudolento. Spinge le persone senza scrupoli a tentare di approfittare della buona volontà altrui».