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  • Giovedì 5 agosto 2010

La legge californiana contro il matrimonio gay è anticostituzionale

La sentenza di un giudice federale offre una vittoria ai diritti degli omosessuali

Spencer Jones, left, kisses his husband Tyler Barrick after hearing the decision in the United States District Court proceedings challenging Proposition 8 outside of the Phillip Burton Federal Building in San Francisco, Wednesday, Aug. 4, 2010. A federal judge overturned California's same-sex marriage ban in a landmark case that could eventually land before the U.S. Supreme Court to decide if gays have a constitutional right to marry in America, according to a person close to the case. (AP Photo/Jeff Chiu)
Spencer Jones, left, kisses his husband Tyler Barrick after hearing the decision in the United States District Court proceedings challenging Proposition 8 outside of the Phillip Burton Federal Building in San Francisco, Wednesday, Aug. 4, 2010. A federal judge overturned California's same-sex marriage ban in a landmark case that could eventually land before the U.S. Supreme Court to decide if gays have a constitutional right to marry in America, according to a person close to the case. (AP Photo/Jeff Chiu)

La disapprovazione morale non può essere da sola la base su cui negare ai gay e alle lesbiche i loro diritti. L’analisi mostra in modo chiaro che la Proposition 8 mette in opera, senza ragione, il punto di vista privato che le coppie dello stesso sesso siano inferiori alle coppie di sesso diverso

Con queste parole il giudice distrettuale ha sentenziato mercoledì che il divieto dei matrimoni tra omosessuali approvato con un referendum in California nel novembre del 2008 – allo stesso turno elettorale che diede a Barack Obama la presidenza degli Stati Uniti – viola il rispetto dei diritti e la costituzione americana. (qui il testo originale della sentenza in PDF).

La Proposition 8, approvata col 52% dei voti favorevoli dagli elettori californiani, aveva imposto un divieto alla legge confermata dalla Corte Suprema californiana che consentiva il matrimonio delle coppie dello stesso sesso entro i confini dello stato. La causa contro la legittimità costituzionale del divieto era stata aperta da due coppie di omosessuali e dalla città di san Francisco.

I sostenitori del divieto avevano annunciato che sarebbero ricorsi in appello in caso di sentenza sfavorevole: dopo di che se ne potrebbe occupare la Corte Suprema degli Stati Uniti. Fino a quel momento non è ancora stato deciso se i matrimoni gay potranno essere celebrati di nuovo. Il giudice Walker domani ascolterà entrambe le parti ancora una volta. Poi deciderà se decretare o meno il cosiddetto stay pending appeal, la sospensione temporanea dell’ordinanza in attesa della decisione della Corte d’Appello. Per riuscire a ottenere questa sospensione, i sostenitori della Proposition 8 dovranno dimostrare di avere buone possibilità di vincere con il loro ricorso in appello e che ci sarà un danno irreparabile se il divieto non sarà rispettato.

Il vescovo della Chiesa Anglicana di Los Angeles, J. Jon Bruno, ha accolto la sentenza con gioia: «Oggi la giustizia ha fatto un grosso passo avanti, la Proposition 8 era solo espressione di un atteggiamento discriminatorio basato sulla paura delle persone omosessuali». Negli ultimi anni la Chiesa Anglicana statunitense si è schierata con decisione in favore dei diritti di gay e e lesbiche e si è fatta molto sentire nella sua opposizione alla Proposition 8. In California circa 18.000 coppie omosessuali si erano sposate nel periodo in cui il matrimonio gay era legale. Attualmente il matrimonio tra persone dello stesso sesso è legale in sei stati americani: Massachusetts, Iowa, Connecticut, Vermont, New Hampshire e Washington, D.C.