L’inafferrabile Signor Franco

I magistrati sarebbero vicini a stabilire l'identità dell'uomo che avrebbe fatto da ponte tra lo Stato e la mafia

Massimo Ciancimino è il figlio di Vito Ciancimino, il sindaco di Palermo all’inizio degli anni ’70 condannato per mafia e morto nel 2002. Dall’aprile del 2007 a oggi, Massimo Ciancimino è stato sottoposto a diversi interrogatori nell’ambito delle inchieste aperte dalle procure di Palermo e Caltanissetta sul periodo delle stragi di Cosa Nostra tra il 1992 e il 1993. In queste deposizioni Ciancimino ha fatto più volte il nome di un famigerato “Signor Franco” — altre volte chiamato “Carlo” — un uomo fin dagli anni ’70 molto vicino al padre Vito, che sarebbe stato uno dei protagonisti, se non il protagonista assoluto, dei presunti rapporti tra Stato e mafia.

Finora, Massimo Ciancimino — all’inizio delle udienze giudicato attendibile, in seguito ritenuto invece inattendibile nel processo contro Marcello Dell’Utri — non aveva mai saputo dare agli inquirenti le informazioni necessarie per risalire all’identità del Signor Franco, un uomo che secondo lui sarebbe stato un membro di altissimo rango dei servizi segreti italiani, e che oltre a essere coinvolto in prima persona nelle stragi degli anni ’90 avrebbe protetto sia Vito Ciancimino sia la latitanza del boss Bernardo Provenzanoe. Ciancimino figlio ha sostenuto di esserne stato avvicinato e averne ricevuto consigli di lasciare la Sicilia e non parlare con i magistrati. Ciancimino ha anche più volte citato un altro misterioso personaggio legato alle vicende di suo padre chiamandolo “Faccia da mostro”.

Lo scorso maggio diversi quotidiani avevano riportato la notizia dell’identificazione del Signor Franco da parte di Ciancimino, che lo avrebbe riconosciuto in una fotografia su un numero del 2006 della rivista romana Parioli Pocket (nella stessa foto comparivano anche Bruno Vespa e Gianni Letta). Poche ore dopo la diffusione della notizia, però, l’identificazione era stata smentita, e gli inquirenti avevano negato che l’uomo in questione fosse il Signor Franco. Il signore nella foto, come è stato poi scoperto, era in realtà Gianni Oliosi, un dirigente della BMW estraneo alla vicenda.

La vicenda, data la alterna attendibilità dei racconti di Ciancimino e l’attitudine italiana a cercare “grandi vecchi” o simili, è in bilico tra essere l’indagine del secolo e una leggenda. Oggi, la stampa torna sulla vicenda, annunciando che i magistrati sarebbero di nuovo vicini alla sua identificazione. L’uomo sarebbe un altoatesino, e per oltre trent’anni avrebbe avuto rapporti con i servizi segreti, anche se mai ufficiali.

Massimo Ciancimino, dopo oltre un anno di incertezze, ha dato ai pm di Palermo, che sulla trattativa indagano, un manoscritto del padre in cui figurano anche nome e cognome del “signor Franco”. Indicazioni che avrebbero consentito di risalire all’altoatesino, ormai pensionato, e comunque mai inserito nelle liste ufficiali degli 007 italiani.

I magistrati di Palermo non avrebbero ancora fotografie dell’uomo, ora al centro di investigazioni anche da parte della Procura di Caltanissetta, che ha ordinato una serie di perquisizioni nelle case di Massimo Ciancimino alla ricerca di eventuali indizi.