L’informazione meteopatica

Oggi tutti i giornali raccontano divertiti o allarmati le parole del ministro Zaia contro le previsioni del tempo: ma le aveva già dette quattro anni fa, da assessore, già riprese dai giornali

Tutti i giornali oggi hanno raccontato la pretesa del governatore Zaia che le previsioni del tempo televisive siano più indulgenti nei confronti del Veneto, con tanto di minaccia. E anche al Post ieri l’avevamo notata, nella sua comica formulazione:

Chi fa le previsioni del tempo in televisione e mette il dito sull’alto Adriatico, pensi dieci volte prima di dire che piove, se proprio i meteorologi non sanno far di meglio lascino pure il cielo sereno sulla nostra zona, faremo il federalismo meteorologico

Non si sa mai se prenderle con gravità – ce ne sarebbe, visto che parliamo del governatore del Veneto e non di Zelig – o con divertito disincanto. E quindi si finisce per darsi di gomito, farci una notizia, molti ci mettono su pure uno stanco commento di opinionista salace, e si tira avanti fino alla prossima. Filippomaria Pontani, qualche giorno fa, si era chiesto se non sia rischiosa, questa indifferenza nei confronti di un atteggiamento che un po’ alla volta, per maldestria o strategia, cambia l’Italia e gli italiani.

Ma la notizia spiazzante – o illuminante – è che questa indifferenza si sta superando e ci sta superando. Nessuno dei giornali di oggi si è ricordato che la stessa cosa Zaia l’aveva detta esattamente quattro anni fa, quando era ancora assessore alla Regione Veneto e assai meno conosciuto. Lo ha notato Pippo Civati sul suo blog, ricordandosi di averne scritto già allora in seguito alla notizia data dalla Stampa.

Notizia del 8 giugno 2006 – 08:46

Zaia, continua il quotidiano torinese, guarda sempre la tv e controlla le previsioni meteo, poi il giorno dopo si affaccia alla finestra ma non riscontra lo stato delle previsioni meteo fatte da Roma. ”Possibile, si chiede, che da Roma continuano ad annunciare pioggia sulla nostra regione, mentre sul litorale splende il sole? Chi elabora le previsioni lo sa, quell’ombrello sulle cartine si traduce in telefonate e fax di disdetta agli alberghi, tanto al mare che in montagna e ai laghi”