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  • Domenica 13 giugno 2010

Le tangenti del Giappone per la caccia alle balene

Il Times ha filmato autorità di sei nazioni che ammettevano di aver preso bustarelle dal governo giapponese

Nelle ultime settimane il Times ha portato avanti un’investigazione che, secondo il quotidiano britannico, avrebbe rivelato tangenti pagate dal governo giapponese a sei piccole nazioni, per guadagnare il loro voto al meeting della Commissione internazionale per la caccia alle balene (IWC), nel tentativo di fermare la moratoria sulla caccia alle balene in vigore da 24 anni.

Le autorità giapponesi hanno negato le accuse del Times, che scrive però di aver filmato funzionari di governi in favore alla caccia delle balene ammettere che:

· Hanno votato a favore della caccia alle balene a causa dei grandi aiuti dal Giappone. Uno di loro ha detto di non sapere se ci siano o meno balene nelle proprie acque territoriali.

· Hanno ricevuto pagamenti in contanti da funzionari giapponesi al meeting dell’IWC, che avrebbero pagato anche i conti dell’albergo e le spese di viaggio.

· Secondo uno di loro, durante una visita in Giappone in occasione di un meeting, erano state offerte prostitute a impiegati statali e ministri legati alla pesca.

I giornalisti del Times hanno avvicinato i funzionari di diversi governi fingendosi rappresentati di miliardari conservatori, offrendo ai paesi denaro per convincerli a cambiare il voto. Ad accettare di entrare in trattative sono state le autorità di Guinea, Costa d’Avorio, Grenada, Isole Marshall, Kiribati e Saint Kitts e Nevis.

Il rappresentate del ministero che si occupa della pesca in Guinea ha detto che il Giappone paga loro un “minimo” di 1.ooo dollari al giorno, in contanti, durante gli incontri e le conferenze sulla pesca. Ha inoltre aggiunto che per i pagamenti vengono usate tre diverse organizzazioni giapponesi.

I funzionari delle Isole Marshall e di Kiribati hanno entrambi affermato di aver sostenuto il Giappone in cambio dei suoi aiuti. Il commissario della Tanzania dell’IWC ha inoltre detto che erano state messe a disposizione “brave ragazze” per ministri e autorità della pesca durante i viaggi, completamente spesati, in Giappone.

Nelle scorse settimane, in vista del meeting dell’IWC, l’Australia aveva deciso di denunciare il Giappone alla Corte Internazionale di Giustizia, e Tokyo di censurare The Cove, il documentario premio oscar che denuncia il massacro di delfini che avviene ogni anno nella baia di Taiji, in Giappone.