Quella volta che Madonna è stata quasi mangiata da un leone

Gli aneddoti di Sharon Oreck, la produttrice dei più famosi videoclip anni '80, nel suo libro "Video Slut"

Sharon Oreck ha molto da raccontare, e lo ha raccontato ad Amy Benfer di Salon.

Nel suo libro appena uscito, “Video Slut” (sottotitolo: How I Shoved Madonna off an Olympic High Dive, Got Prince in a Pair of Tiny Woolen Underpants, Ran Away From Michael Jackson’s Father and Got a Waterfall to Flow Backward so I Could Bring Rock Videos to the Masses, che significa più o meno “Come ho fatto a spingere Madonna da un trampolino olimpionico, a convincere Prince a mettersi un paio di minuscole mutande di lana, a scappare dal padre di Michael Jackson e a far scorrere una cascata al contrario per portare i video rock alle masse”), Oreck racconta come negli anni ’80 da madre teenager diventò produttrice di alcuni dei video più famosi dell’epoca d’oro di MTV.

Nei vent’anni successivi produsse più di 800 video, compresi alcuni dei più memorabili di tutti i tempi: “When Doves Cry” di Prince (lavorare con Prince, scrive, fu una seccatura ed una delusione), “Luka” di Susanne Vega e “Nasty” di Janet Jackson, in cui un gruppo di travestiti che volevano comparire nel video irruppe sul set durante le riprese di una scena di danza, ballando seminudi. La Oreck riuscì ad allontanarli offrendo loro del “pollo fritto davvero a buon mercato”.
https://www.youtube.com/watch?v=uh_gaaUiNs8

Durante le riprese “Like a Virgin”, Madonna venne quasi attaccata dal leone che compare nel video, e fu salvata da uno dei membri dello staff che lanciò al leone un pezzo di carne.

https://www.youtube.com/watch?v=U5u5PwyeANg
Sul set del video di “Just Like a Prayer” si presentò invece una pattuglia di poliziotti, pensando che le 20 croci in fiamme fossero la scenografia di un crimine a sfondo razzista, e fu Oreck a convincerli che le cose non erano come sembravano. Quando gli allevatori locali finirono le colombe bianche che dovevano servire per i primi fotogrammi del video “Glamorous life” di Sheila E, la protetta di Prince, Oreck usò dei comuni piccioni grigi, spalmati con una sostanza bianca usata dagli uomini per mascherare le zone calve.
https://www.youtube.com/watch?v=XeJLZi0uyJw

Anche quando Michael Jackson si offese per una presunta offerta sessuale avanzata da Naomi Campbell sul set di “In the Closet”, fu sempre Oreck a placare gli animi.

Per quanto possano essere divertenti, il libro non si limita però a una sequenza di aneddoti: Oreck riflette anche sulla rapida evoluzione del mondo in cui si è trovata a lavorare. Ricorda che i primi anni ’80 furono una grande fase di sperimentazione senza modelli di riferimento per il settore dei video musicali, e che MTV interveniva direttamente sui prodotti che avrebbe trasmesso (l’attore che interpretò l’uomo di Sheila E fu scelto bianco per esigenze di “crossover”). L’assenza di regole e di “standard industriali” aveva innegabilmente i suoi vantaggi:

Quando dichiaravo che il mio cachet sarebbe stato il 10% del budget, be’, credetemi, quello non è lo standard. Io ora non darei a nessuno tutti quei soldi. Ma allora non lo sapevo, che non potevo chiederne così tanti, e me li davano.

Tra tutti gli artisti con cui ha lavorato, Madonna sembra essere la sua preferita:

La adoro: le si infila un’enorme spina di cactus nel piede e lei continua a ballare, si tuffa da un trampolino olimpionico senza controfigura, non ha l’atteggiamento della star pop viziata. Ha l’etica del lavoro. Tutto quello che ha fatto nella sua vita che poteva andar male si è risolto positivamente. Aveva ricevuto un’educazione religiosa quasi spaventosa per la sua rigidità e l’ha trasformata in qualcosa di positivo. Ha preso tutto il senso di colpa cattolico e l’ha trasformato in una liturgia rigorosamente a favore del sesso. L’ha trasformato nella sua religione personale. È potente, energica.

Oreck chiude dicendo di riconoscere la stessa energia nel ritorno dei musical, e nel recupero di video e di coreografie e di musica degli anni ’80 in nuovi prodotti come la serie televisiva “Glee”:

Quello che davvero mi colpisce di questo show è come lo girano: sono almeno trenta minuti di complicati movimenti di danza. So per esperienza che ci vuole tantissimo tempo per girare una buona sequenza di danza di pochi secondi. Ci vogliono almeno due giorni. E loro hanno sette giorni in tutto. Non so davvero come facciano.