Quali sono le province tagliate?

La manovra del governo annuncia l'eliminazione delle province sotto i 220 mila abitanti

Aggiornamento delle 14,27: secondo un nuovo calcolo di Antonio Sgobba, gli ultimi conti ridurrebbero a sei il numero delle province che verrebbero eliminate.

se consideriamo i generosi  accorpamenti i più sfortunati sarebbero quelli di Asti, Massa Carrara, Biella, Vibo Valentia, Fermo e Rieti. Totale sei.

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“L’unico intervento davvero strutturale è quello trapelato in serata: l’abolizione di 9 province con meno di 220.000 abitanti”

Così scrive Tito Boeri su Repubblica stamattina senza entrare maggiormente nel dettaglio del conteggio. Infatti, su quante e quali siano le province eliminate dalla maggioranza che sostenne a lungo di voler eliminare “tutte le province” le informazioni sono un po’ confuse. Secondo Repubblica, quelle interessate dai tagli decisi ieri dal governo sono le seguenti.

Si tratta di nove Province: Asti, Ascoli Piceno, Massa Carrara, Matera, Fermo, Crotone, Vibo Valentia, Rieti e Isernia

Secondo La Stampa, invece, “a rischiare sono quindici enti in tutto”: e aggiunge alla lista delle nove anche Biella, Lodi, Imperia, Grosseto, La Spezia e Terni (che la Stampa dà a 219.876 abitanti). Il Corriere non sembra dare sue indicazioni in merito. Il blog di Antonio Sgobba, ieri sera ha fatto un calcolo che porta il numero a dieci, salvando quelle che confinano con stati esteri (tra cui starebbe anche Belluno) e aggiungendo Biella alla lista di Repubblica.

Le sfortunate sono Asti, Matera, Ascoli, Massa-Carrara, Biella, Crotone, Vibo Valentia, Fermo, Rieti e Isernia. Dieci su centodieci. E comunque la sparizione avverrebbe “a partire dalla prossima legislatura provinciale”. C’è ancora un po’ di tempo per sperare anche per loro.

A Isernia sono preoccupati, ma per tutti ci saranno litigi, proteste e soprattutto conteggi, nei prossimi giorni. Di certo, la famosa “abolizione delle province” non avverrà a questo giro. Gli unici ad accontentarsi saranno probabilmente gli studenti delle medie: nove in meno da imparare, anche se si salvano le complicatissime nuove province sarde.
E quelle “di confine”, sono risparmiate per quale ragione?
È interessante anche notare come la bizzarra cifra di 220mila stabilita come limite salvi – rispetto alla più tonda 250mila – le province di Prato, Campobasso, Trieste e Rovigo: avranno avuto le loro ragioni, e molti sospettano siano ragioni leghiste.

Aggiornamento: il Tempo parla di “cinque province” realmente tagliate e a Rieti protestano. In attesa che si sveglino gli altri.