“A Bologna i leghisti hanno già vinto”

Un'intervista con Michael Shin, geografo californiano che studia l'Italia

di Antonio Sgobba

Da Los Angeles l’Italia si vede meglio. Michael E. Shin, 40 anni, insegna nel dipartimento di geografia della UCLA, da vent’anni studia la politica italiana. È un esperto di Lega Nord e «zona rossa» in particolare. Parla e scrive in un buon italiano e nel tempo libero gioca a golf. Di recente ha partecipato a Bologna al convegno organizzato dall’Itanes 1990 – 2010 La Lega. 20 anni dopo. Nel 2008 aveva curato il volume Berlusconi’s ItalyQui si possono leggere i suoi papers.
Perché il professor Shin si interessa alla politica italiana? « È una storia di molti viaggi, tante persone importanti e un po’ di fortuna», dice. Intanto in questi giorni la Lega ha incassato il federalismo demaniale e di recente si è parlato di un candidato sindaco leghista a Bologna. Il geografo californiano ci spiega come la vede.

Quali sono i motivi del successo della Lega?
Alle ultime regionali sono stati tre i fattori più importanti  Innanzitutto, la Lega è l’unico partito che ha un programma e un messaggio chiaro e rilevante per gli italiani, per esempio sulla sicurezza e l’immigrazione. La Lega ha anche una leadership stabile e molto conosciuta da alcuni anni, si pensi al ruolo di Maroni.  Qual è invece il messaggio della sinistra? Boh…  Anzi, chi sono i leader della sinistra?  Boh…  Questo è il secondo punto, per cui la sinistra italiana ha perso, senza messaggi rilevanti e senza una vera leadership. Infine, i guai di Berlusconi. Personali e politici, per esempio la tensione nel Pdl con i finiani. Si è creata così una situazione per cui la Lega è un’opzione veramente legittima a destra.  In questo senso, il successo della Lega in realtà viene da due storie: la storia della Lega, e un la storia della competizione, anzi, della mancanza di competizione.

ROSSA? Le percentuali della lega in Emilia Romagna alle ultime Regionali (dal sito elezioni2010.regione.emilia-romagna.it)

Come si spiega il buon risultato nell’Italia centrale?
Nella zona rossa, soprattutto in Emilia Romagna, mi sembra che la sinistra sia stata battuta dalla Lega al gioco locale che storicamente la sinistra ha dominato.  Le attività e le reti dei leghisti sono abbastanza giovani in confronto a quelle della sinistra. Infatti, le differenze fra la Lega e la sinistra corrispondono alle differenze tra generazioni.

La sinistra è in crisi nella zona rossa?
Sì, la sinistra italiana è ancora in crisi.  Senza messaggio, senza leadership, senza un occhio al futuro. Non è un partito e non è un movimento. Che cosa è la sinistra italiana in questi giorni?  Esiste più la zona rossa?  No, non è più rossa. Forse adesso bisognerebbe chiamarla zona «un po’ meno rossa»

La Lega annuncia candidati sindaci a Bologna e Rimini. Possono vincere?
Non credo che i candidati della Lega possano vincere a Bologna o Rimini. Però io pensavo anche che la Lega fosse quasi finita dopo le elezioni di 2006!  Quindi, mai dire mai…  Quello che è importante è il fatto che la Lega sia riuscita a mettere un candidato in questi luoghi storicamente rossi.  Questa è già una vittoria per il Carroccio.

Bologna senza sindaco. È la fine di un modello?
Forse è l’inizio della fine dell’egemonia della sinistra a Bologna. È il cambiamento da un modello ad un altro modello. Diverso, ma non troppo.