Berlusconi scarica Verdini?

"Lui e Scajola sono casi isolati e personali, non hanno a che vedere con l'attività del governo e del partito"

© Marco Merlini / LaPresse
22-04-2010 Roma
Politica
Auditorium in via della Conciliazione di Roma, direzione nazionale del Pdl
Nella foto Denis Verdini e il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi

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Rome, 04-22-2010
Politic
Conciliazione Street's Auditorium, Rome, Pdl national board
In the photo Denis Verdini and the Italian Premier, Silvio Berlusconi
© Marco Merlini / LaPresse 22-04-2010 Roma Politica Auditorium in via della Conciliazione di Roma, direzione nazionale del Pdl Nella foto Denis Verdini e il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi © Marco Merlini / LaPresse Rome, 04-22-2010 Politic Conciliazione Street's Auditorium, Rome, Pdl national board In the photo Denis Verdini and the Italian Premier, Silvio Berlusconi

Di Scajola e della sua posizione nell’inchiesta sui grandi eventi si sanno un bel po’ di cose: abbastanza da aver costretto l’ormai ex ministro a lasciare il suo incarico di governo nel giro di qualche giorno e da aver convinto il governo a prendere le distanze. Il coinvolgimento nell’inchiesta di Denis Verdini, indagato dalle procure di Roma e Firenze, sembra essere in questa fase come minimo meno plateale, come minimo: di certo non abbastanza da far traballare la sua poltrona di deputato e coordinatore nazionale del PDL e di certo tutte ancora da dimostrare le sue eventuali responsabilità penali.

Pochi minuti fa però le agenzie di stampa hanno battuto una dichiarazione di Berlusconi che mette Verdini e Scajola nello stesso calderone, e li definisce “casi personali e isolati che non hanno nulla a che vedere né con l’attività di governo né con quella del partito”. Poche le possibilità che dica di essere stato frainteso, visto che le parole sarebbero scritte nere su bianco sul prossimo ennesimo libro di Bruno Vespa, in uscita a fine mese (ma non ne scriveva solo a Natale?). E può darsi che l’autore o l’editore abbiano voluto far circolare in anticipo una frase che fa notizia (qui sul Post, persino). Di seguito, comunque, il lancio dell’Ansa.

ROMA, 20 MAG – «Si tratta di casi personali e isolati e dagli ultimi sondaggi risulta che per l’opinione pubblica è chiaro che questi casi non hanno nulla a che vedere nè con l’attività di governo nè con quella del partito». Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, risponde così, si legge in una nota, a Bruno Vespa che per il suo ultimo libro «gli chiede di commentare i casi Scajola e Verdini». Quanto all’ipotesi di una nuova Tangentopoli sollevata dai giornali dopo l’inchiesta sugli appalti del G8, rispondendo a un’altra domanda di Vespa, Berlusconi la esclude in modo categorico, ma senza negare che ci possano essere mele marce da isolare e punire: «Non mi è piaciuta per nulla l’ennesima esibizione di isteria giustizialista, con la pubblicazione di centinaia di nomi di clienti di un’azienda presentati come se fossero tutti dei colpevoli. Non è gettando fango su degli innocenti che si fa giustizia. Se ci saranno uno, due, tre casi di comportamenti illegittimi saranno i magistrati ad accertarlo. E in questo caso ci sarà severità di giudizio e di decisione nei confronti di chi fa politica e ha responsabilità pubbliche». «La nostra linea, da quando siamo scesi in campo, è sempre la stessa: nessuna indulgenza e impunità per chi ha sbagliato. In politica penso di avere portato una nuova visione morale, che non è solo quella di non rubare per sè o per il partito, ci mancherebbe, ma è soprattutto quella di mantenere la parola data agli elettori realizzando gli impegni assunti con il programma elettorale. Su questo, nessuno può darmi lezioni. E sfido chiunque ad affermare il contrario». (ANSA).

Aggiornamento delle 18:56
L’anticipazione da libro di Bruno Vespa è stata successivamente corretta dallo stesso Silvio Berusconi, che avrebbe semplicemente risposto a una domande del giornalista senza citare alcun esponente del PdL:

“Mi dispiace che un banalissimo equivoco rischi di far nascere un caso che non esiste. Non ho mai pronunciato i nomi di Scajola e di Verdini, né altri nomi”.