Piccola guida per vivere come si deve il Salone del libro di Torino

Suggerimenti di caffè, negozi, ristoranti, B&B, da Dissapore

di Massimo Bernardi

Da oggi al 17 maggio a Torino c’è il Salone Internazionale del Libro di Torino, edizione n.23, nei padiglioni 1, 2, 3, e 5 del Lingotto Fiere. Per vivere come si deve il maggior evento librario italiano aiutatevi con il sito della rassegna, molto curato, e con questa piccola guida, tra caffè storici, ristoranti, negozi e b&b, allestita alla bisogna da Dissapore. E se avete consigli da aggiungere, beh, fatelo.

CAFFE’
1. Pasticceria Venier – Via Monte di Pietà 22, tel. 011 541592.

Le cose migliori della vita non sono affatto gratis e per averle serve un po’ di pazienza. Prendi gli Umbertini, specialità alle nocciole e mandorle della piccola e spesso affollata pasticceria Venier, che, tanto per essere chiari, serve il migliore cioccolato in tazza della città del cioccolato. Se è per questo, anche la migliore torta Sacher. Ma entrare qui (riuscire a farcela) rinfranca lo spirito anche solo per il profumo dei lieviti. Oltre che per un delizioso Marocchino, pausa per eccellenza dei torinesi.

2. Pfatish – Via Sacchi 42, tel. 011 568 3962. Sito.

Miracolosamente intatto negli anni —e sono oltre 90— apoteosi di noce massello, lampadari di Murano e marmo screziato, per i torinesi Pfatish è la pasticceria del cioccolato al gianduia o  del Festivo, una delicata meringa al cioccolato simbolo del locale, o ancora dei maron glacè fatti a mano, probabilmente i migliori del mondo. Per dire: chi cerca una valida alternativa alla solita Nutella, qui trova 6 (sei!) gusti diversi di crema spalmabile, dal “cacao amaro” al “caramello”.

3. Mulassano – Piazza Castello 9, tel. 011 547990. Sito.

Anche qui specchi, marmi, legni scuri e bronzi. Non a caso, Mulassano è stato aperto un lieto giorno del 1907, mica bruscolini. Al fascino contribuisce l’entrata imponente sormontanta dalla gigantesca insegna, e fati bizzarri tipo l’invenzione del tramezzino, ufficialmente nato qui nel 1925. Il bicerin, il marocchino e il caffè in tutte le sue dclinazioni restano tra i migliori della città, come le bignole, capolavoro della pasticceria locale e la torta Platti dalla ricetta segreta.

RISTORANTI

4. Consorzio – Via Monte di Pietà 23, tel. 011 2767661. Sito.

Dalla recensione di Dissapore del 13 marzo 2010. Ti siedi tranquillo, ordini tranquillo, bevi tranquillo, hai sorrisi a scialo e quella fratellanza che subito cogli, anche se la carta, o meglio il libro dei vini si chiama “Eccessi e Riflessioni”. La triade di carne cruda è sempiterna. Fassona al coltello, salsiccia di fassona battuta, e cuore di gamba anteriore marinato. Grandiosa la selezione di formaggi, portati fin lì dall’entusiastico produttore: avrai vertigini da tome ed erborinati, piccole produzioni e grandi classici.

5. Magorabin – Corso San Maurizio 61. Tel. 011 81.26.808. Sito.

Uno dei rapporti qualità-prezzo migliori della città, rasserenante e godibile il menù Torino a 35 €. Locale piccolo, pochi i tavoli e porzioni generose come usava un tempo. Dev’essere per lo chef Marcello Trentini, così entusiasta che a volte si lascia prendere la mano. Tajarin carnali, terrina di foie gras e maialino da latte confit tra i piatti facilmente inseribili nella lista dei migliori 10 di Torino. Sovrumana carta dei vini (ma non c’era la crisi).

6. Cubico – Via Saluzzo, 86/Bis. Tel 011 19714548. 35 € Sito.

Pane (notevole), grissini, pasta perfino il gelato, tutto fatto a mano, un laboratorio gastronomico più che un ristorante. Gestione giovane, servizio curato, prezzi attenti, menu degustazione che cambia ogni giorno sempre con sei piatti, dall’antipasto al dolce, tipo le facce di un cubo. Ma chi vuole può averne anche una sola. Cucina classica/piemontese, carta dei vini più piemontese che classica.

NEGOZI

7. Guido Gobino. Via Lagrange 1, tel. 011 5660707. Sito.

A pochi passi dal Museo Egizio, il bel negozio di uno dei mestri cioccolatieri più famosi della città conserva 13 teche, una per ogni interprete della sua storia, dal gianduiotti Tourinot all’Amarissimo. Moderno, al passo con i tempi, in una città, Torino, i cui cioccolatieri spesso dimenticano di esserlo. Tra i primi a introdurre le monovarietà e un packaging molto sexy, nei magici laboratori prepara praline (mondiale quella al barolo chinato) per cui ormonano i cioco-adepti del pianeta. paragonano per inarrivabile bontà ai suoi gianduiotti. Costo: ??? Dove. Torino: Via Lagrange 1, tel. 011 5660707.

BED & BREAKFAST

8. L’orso poeta – Corso Vittorio Emanuele II 10, tel. 011 5178996. 110 €. Sito.

Non costa poco ma vale fino all’ultimo euro. Aristocratico il palazzo che lo ospita, con vista sul Po, raffinato l’arredo d’epoca, accogliente e gentile la proprietaria, sempre a disposizione nell’appartamento accanto. Le due stanze, camera da letto e stanza per la colazione con spettacolare affaccio sul Parco del Valentino, rendono tollerabile il rumore di una delle zone più vive di Torino.