La rivincita del biglietto

In controtendenza con le vendite dei dvd, gli introiti dai box-office stanno aumentando

Il cinema è tornato. Non il cinema come arte, il cinema come luogo fisico, fatto di biglietti, pop-corn e ultimamente occhialini. Negli ultimi anni il box-office era una parte secondaria degli introiti di Hollywood, più intenta a guadagnare da altre fonti, vendita di dvd in primis. L’Economist scrive che ora che le vendite di dvd sono in crisi, si registra invece un aumento del 7,6% degli incassi dei cinema.

Parte del guadagno è dovuto ovviamente al 3D, e al sovrapprezzo che gli spettatori sono obbligati a pagare e che, a quanto pare, non hanno problemi a pagare. All’inizio dell’era del 3D negli Stati Uniti il sovrapprezzo era di un solo dollaro, ora si attesta tra i tre e i cinque. E suona inquietante la frase di David Passman, uno dei capi della catena di cinema Carmike:

Ancora non sappiamo quanto il pubblico sia disposto a pagare.

Un altro elemento fondamentale dell’aumento degli incassi è la digitalizzazione del cinema. Gli schermi e i proiettori digitali si stanno diffondendo sempre di più, migliorando parecchio la vita ai proprietari dei cinema: permettono ai multisala di spostare i film da una sala all’altra con grande facilità, e velocizzano i periodi di consegna dei film, dando la possibilità alle sale in tutto il mondo di proiettare i film contemporaneamente. Una rivoluzione, considerando che in tanti paesi del mondo, dalla Russia all’India, il numero delle sale sta crescendo esponenzialmente.

In linea con questo articolo anti-3D del critico americano Roger Ebert, anche l’Economist nota che la ripresa passa attraverso i film per un pubblico principalmente giovane, con il conseguente abbandono dei film drammatici.

L’aumento dei cinema fuori dall’America favorisce i film d’azione: un’esplosione è un’esplosione, a prescindere dalla lingua. Quello che ci perde è il film adulto, drammatico. Negli ultimi due anni i grandi studios hanno chiuso o diminuito i fondi di divisioni speciali come Focus Features e Miramax. I fan di questo genere di film sono sfortunati: quest’estate dovranno stare lontani dai cinema.

Il grafico dell’Economist sulla crescita, dal 2005 al 2009, degli introiti del box-office.