A domanda Facebook risponde

Condivisione è la parola d'ordine di Facebook, ma nel rispetto della privacy

Come se la cava oggi Facebook con la privacy? Perché le regole per utilizzarlo vengono cambiate così spesso? Come si lascia definitivamente il social network? Per rispondere a queste e molte altre domande degli iscritti, i responsabili di Facebook hanno deciso di mandare in avanscoperta Elliot Schrage. Il vicepresidente delle public policy della società si è armato di molta pazienza e ha risposto sul sito del New York Times ai quesiti dei lettori riguardo Facebook.

“La mia principale preoccupazione leggendo i commenti è sulla scorretta percezione del fatto che non abbiamo cura della privacy degli utenti o che sacrificheremo la loro riservatezza in cambio di annunci pubblicitari. Ciò è semplicemente falso. Desideriamo essere dei partner affidabili con i nostri utenti e aiutarli a gestire queste tensioni. Vedrete più sotto delle risposte che dimostrano quanto prendiamo seriamente questo tema.”

Perché le regole del social network cambiano in continuazione?
I cambiamenti, secondo Schrage, sono inevitabili e consentono a Facebook di rimanere al passo coi tempi e competitivo. Modificare alcune sue parti comporta l’inevitabile modifica delle regole d’utilizzo. Per stessa ammissione del responsabile, il social network manca a volte di chiarezza nel comunicare i cambiamenti e ciò lascia spaesati molti iscritti. L’impegno è per fare meglio già a partire dai prossimi mesi, introducendo guide più chiare e semplici all’interno dello spazio online.

Vendete i miei dati alla pubblicità?
No, i dati che rendono identificabili i singoli utenti non vengono inviati ai produttori delle Nike o di formaggini che fanno pubblicità su Facebook. Le informazioni a chi fa pubblicità sono offerte in forma aggregata, un dato omogeneo senza elenco di nomi, cognomi o altre informazioni sensibili.

Perché deve essere così difficile avere il controllo delle informazioni che voglio o non voglio condividere?

Iscriversi a Facebook è una scelta consapevole fatta da un ampio numero di persone che hanno deciso di andare oltre e di mettersi in contatti con gli altri e di condividere in forma intenzionale e deliberata. Studiamo l’attività dell’utente medio. Abbiamo scoperto che pochi campi di informazioni devono essere condivisi per facilitare quel tipo di esperienza che desiderano le persone che usano Facebook. Per questo motivo richiediamo che queste voci rimangano pubbliche: nome, foto del profilo (se si sceglie di usarne una), genere, collegamenti (di nuovo, se si decide di averne), numero di identificazione dell’utente.

Quali sono le responsabilità legali di Facebook? Le informazioni personali potrebbero essere sottratte e utilizzate per scopi illeciti?
Su questo punto, Schrage si mantiene sul generico invitando i lettori a fare riferimento ad alcuni casi e precedenti legali che hanno interessato direttamente Facebook. Per il responsabile del social network, la prima risorsa è la buonafede nei confronti della condotta degli utenti. Un rapporto di fiducia reciproca indispensabile per garantire a Facebook un buon livello di crescita.

Perché non consultate gli utenti sulle loro preferenze con più assiduità?
Facebook, in realtà, chiede spesso il parere degli iscritti sulle nuove politiche per la privacy, la modifica delle regole di utilizzo e l’introduzione di nuovi servizi. Dalla sezione Help Center del social network, gli utenti possono far sentire la loro voce, così come possono farlo i componenti dei focus group organizzati dalla società. La sola modifica al layout dello scorso dicembre, per esempio, è stata testata su oltre un milione di persone.

Ma i soldi, come li volete fare?
La risposta per Schrage si basa su due pilastri: pubblicità e sponsorizzazioni. Il sistema per la pubblicazione degli annunci pubblicitari si basa sulle preferenze espresse dagli utenti, ma gli inserzionisti – assicura ancora una volta il responsabile di Facebook – non ottengono in alcun modo dati sui singoli iscritti.

Perché devono esserci delle opzioni già selezionate sulla privacy e la condivisione delle informazioni? Non sarebbe più comodo fare il contrario?
Forse lo sarebbe, ma tradirebbe il senso del social network. Facebook è fatto per condividere pensieri, esperienze e risorse e su questo basa la propria forza. Chi decide di iscriversi deve essere consapevole che condividerà molte informazioni, anche personali, con un numero considerevole di iscritti, ricordandosi che comunque aprire un profilo su Facebook non è per nulla obbligatorio.

Ma che cosa succede quando disattivo il mio account? I post in bacheca, le foto e le pagine fan rimangono visibili sul sito? E per quanto tempo rimane memorizzato questo materiale?

Puoi disattivare o cancellare il tuo account. Quando lo disattivi, le informazioni e i contenuti del tuo profilo (foto, video, etc) vengono rese da subito inaccessibili dagli altri su Facebook. Tuttavia, queste informazioni vengono salvate nel caso in cui tu decida di riattivare il profilo in un secondo momento. Alcuni lasciano Facebook temporaneamente e si aspettano che le loro informazioni e i loro contenuti siano disponibili quando decidono di tornare. I messaggi inviati o i post in bacheca rimangono, ma il tuo nome appare scurito e non cliccabile (proprio perché il tuo profilo non compare più su Facebook).

Se non vuoi utilizzare mai più Facebook, puoi invece cancellare il tuo account. L’eliminazione è permanente, e l’account non può essere riattivato. Quando procediamo alla cancellazione, rimuoviamo immediatamente tutte le informazioni personali collegate al tuo account. I messaggi e i post in bacheca rimangono, ma vengono attribuiti a un utente anonimo di Facebook. Il contenuto da te inserito viene invece rimosso nel corso del tempo, ma risulta inaccessibile su Facebook, e non è collegato con alcuna informazione personale sul tuo conto.

E i motori di ricerca? Quali delle cose che condivido indicizzano?
L’elenco delle cose accessibili dai motori di ricerca è in effetti abbastanza lungo e comprende: nome, foto del profilo, genere, collegamenti con altri utenti, pagine e reti di amici. Inoltre, i contenuti messi a disposizione di tutti come foto e video possono essere indicizzati dai motori di ricerca.

Loro ci vedono.