• Media
  • Martedì 11 maggio 2010

La tutela dei fogli

Al Foglio si chiedono che sarà del trenta per cento del giornale di proprietà di Veronica Lario, nella divisione dei beni

Nella causa di divorzio tra Silvio Berlusconi e Veronica Lario, da ieri tanto raccontata sui quotidiani, ce n’è uno – di quotidiano – che oggi si pone un problema proprio, e particolare: che ne sarà del Foglio? Cosa si deciderà di quel 30% del quotidiano che fino a poco tempo fa era ritenuto “di Berlusconi” ma formalmente è proprietà della sua ormai ex moglie, e che permetteva al giornale di dirsi filoberlusconiano sì, ma “tendenza Veronica”?

chissà se gli splendenti avvocati, dopo aver sistemato le pecorelle di Macherio, i pastori, i giardinieri, le serre, i servizi di trasporto da un capo all’altro del parco, gli spiccioli per le piccole spese, in un momento di tranquillità, a fine giornata, sorseggiando champagne, ammirando un tramonto lombardo, ascoltando musica sinfonica, avranno avuto modo di pensare a che fine facciamo noi, il Foglio, cioè quel trenta per cento circa di proprietà della signora Veronica.

Ne scrive Annalena Benini in prima pagina, tra il serio e il faceto (tendenza faceto), in imitazione dell’editoriale del direttore di Newsweek dedicato questa settimana all’annuncio di vendita del settimanale. E ricorda agli ex coniugi:

Non è importante, per carità, l’unica cosa che conta è che l’accordo fra Veronica Lario e Silvio Berlusconi sia vicino, che la divisione patrimoniale stia avvenendo in un clima di amichevole serenità, senza guerre fra gli eredi, senza lo scontento della signora, senza recriminazioni e spiacevolezze, senza troppe cicatrici dell’anima. Non potremmo essere più sollevati nell’apprendere che sta andando tutto per il meglio (anche se la servitù di Macherio non è sempre impeccabile, purtroppo non ci sono più le cameriere di una volta, ed è un problema serio che coinvolge almeno un centinaio di persone – noi qui siamo molti ma molti meno, una trentina scarsa: regaliamo alle scuole, alle carceri e alle chiese i libri in eccesso, puliamo le scrivanie, fumiamo solo per strada).

L’articolo non scioglie la curiosità per come la redazione del Foglio si ponga nei confronti delle prospettive di quel trenta per cento: con chi preferiranno stare, i foglianti?

Volevamo soltanto sapere, fantozzianamente, ottativamente, inginocchiatoiamente, se per caso qualcuno ha pensato anche alla quota editoriale del Foglio (dopo la vasca dei pesci rossi, dopo le tovaglie di Fiandra). Non per disturbare, non per essere inopportuni, sfacciati, presuntuosi, insolenti: se la signora Veronica, ben consigliata dai suoi avvocati, decidesse di tenerci con sé, le saremmo eternamente grati (e ci impegneremmo a fondo per continuare a strapparle, di tanto in tanto, un sorriso), ma qualunque decisione ci coglierà luminosi e quieti, nella posizione yoga del Saluto al Sole