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  • Martedì 4 maggio 2010

Cosa sappiamo di Shahzad Faisal

Shahzad Faisal è stato fermato all'aeroporto JFK mentre cercava di raggiungere Dubai

Shahzad Faisal ha trent’anni, vive a Bridgeport, Connecticut, ed è un cittadino americano di origini pakistane. La polizia federale degli Stati Uniti lo ha arrestato nella tarda serata di lunedì all’aeroporto JFK di New York, mentre si trovava su un aereo pronto a partire per Dubai. Shahzad Faisal è stato identificato come l’acquirente della Nissan Pathfinder usata come autobomba nel tentato attentato di Times Square, venduta sul sito Craigslist dal precedente proprietario e pagata in contanti.

La polizia federale ha sperato fino all’ultimo istante che Shahzad li conducesse da suoi eventuali complici: per questo ha ritardato il più possibile il momento dell’arresto, che è avvenuto quando l’aereo era sul punto di partire. Il volo per Dubai è decollato solo dopo sette ore: altre due persone erano state fermate e fatte scendere dall’aereo, ma sono successivamente state rilasciate. Secondo gli inquirenti Dubai sarebbe stata solo una meta di passaggio: la tappa successiva – e finale – sarebbe stata il Pakistan. Shahzad era arrivato all’aeroporto JFK su una Isuzu Trooper che è stata ritrovata in un parcheggio adiacente, con all’interno una pistola.

Shahzad – che ha una moglie e due figli – aveva trascorso gli ultimi due mesi negli Stati Uniti, in un complesso di case popolari a Bridgeport, in Connecticut. Le autorità e gli artificieri hanno perquisito l’appartamento. In passato Shahzad e la sua famiglia avevano vissuto a Shelton, sempre in Connecticut: alcuni vicini ricordano che Shahzad diceva di lavorare a Wall Street, ad altri aveva detto di lavorare a Norwalk.

Shahzad Faisal era ritornato in Pakistan un anno fa, subito dopo avere ottenuto la cittadinanza americana. Si trovava di nuovo negli Stati Uniti soltanto da due mesi, e questo per gli inquirenti è un possibile indizio del fatto che il piano per l’attentato di Times Square sia stato elaborato almeno in parte anche all’estero. Sembra però che Shahzad abbia dichiarato alla polizia di avere agito da solo: di non avere complici né legami con i gruppi estremisti pakistani.

Non sono ancora note le accuse contro di lui, ma già martedì Shahzad potrebbe apparire davanti alla corte federale di Manhattan. Gli inquirenti intanto non credono che abbia agito da solo. Le indagini in questo momento sono rivolte soprattutto verso il Pakistan: cos’ha fatto Shahzad nei mesi che ha trascorso lì prima dell’attentato? Cosa avrebbe fatto una volta ritornato lì? Una fonte al ministero degli interni pakistano ha dichiarato al New York Times che Shahzad aveva trascorso il suo precedente soggiorno nella città di Karachi, il centro più popoloso del Pakistan e una delle città più grandi del mondo. Alcuni rapporti dell’intelligence pakistana affermano che Shahzad aveva intenzione di dirigersi a Peshawar, città che rappresenta la porta d’ingresso dal Pakistan alla zona di confine con l’Afghanistan controllata dai talebani.