Dov’è Casini?

Intorno al conflitto tra Fini e Berlusconi si agitano tutti, fuorché lui

Oggi è una settimana dal giovedì della Direzione Nazionale del PdL, lo showdown presunto, poi rientrato, o forse no, eccetera. C’è stato il tempo di scandagliare tutte le posizioni, i pareri, gli atteggiamenti, i posizionamenti degli interessati e degli spettatori. “Come si pone la Lega rispetto all’eventualità che i finiani frenino sul federalismo”, ha chiesto Giovanni Floris al governatore Cota, a Ballarò. “Cosa fa la sinistra?” hanno chiesto in molti. E più nel dettaglio: “Il PD vuole la crisi?”. Bersani poi ha proposto un “patto repubblicano”, contestato da Matteo Renzi. Persino Rutelli è intervenuto sostenendo che “la soluzione è il terzo polo”.

Insomma, si muovono tutti, incalzati dagli sviluppi o in cerca di uno spazio davanti alle telecamere: movimenti a volte goffi, a volte prudenti e strategici, a volte utili solo a dire “ehi, ci sono anch’io”, in modo da non sparire dalla nostra attenzione. Tutti, fuorché uno.

Casini, dov’é?

Pierferdinando Casini, avete presente? Il leader dell’UDC. Il partito di centro attualmente con l’opposizione ma spesso sospettato di progettare intese con la maggioranza. Il leader ultimamente molto battagliero contro Berlusconi e desideroso di soffiargli voti. Il partito che rivendica continuamente la sua attenzione al sud e la sua forza nel sud. Il partito pubblicamente ostile alla Lega. Il partito che insiste molto sull’identità e sull’unità nazionale, fino ai suoi manifesti col tricolore da ricucire nella ultima campagna elettorale.

Insomma, il partito col maggior numero di consonanze con le questioni poste da Fini e dai suoi, e con le migliori chances di approfittarne per allargarsi rispetto al suo tradizionale spazietto. La sponda naturale, predestinata. Che ci si sarebbe aspettati che dicesse, dal primo giorno: “ehi, amico Fini, parliamone: noi poniamo queste questioni da un pezzo, uniamo le forze”. E anche: “avete paura di essere troppo pochi per fare concorrenza a Berlusconi? Parliamo di un’alleanza, vediamo cosa diventa”. O almeno, se diffidente: “Noi queste cose le diciamo da un pezzo, Fini si è svegliato ora ma non pensi di sottrarci spazio”.

Invece niente. Riferiscono le agenzie che ieri Casini è stato avvistato “nel cortile interno della Camera”: è la notizia più forte che lo riguardi nell’ultima settimana. Pare abbia detto di ritenersi “in vacanza”, ma alla Camera c’era. ”Più io sto fermo, più si muovono tutti…’, è la frase evasiva che gli viene attribuita. È sempre stata una politica un po’ evasiva, quella dell’UDC, ma la domanda resta. Dov’è Wally Casini?