La retromarcia su Roma

Dopo i fuochi d'artificio di giovedì, i finiani moderano toni e posizioni

Una cosa l’abbiamo capita, a questo punto: se c’è qualcuno che nel centrodestra vuole mettere in crisi il Pdl e il governo, magari portandolo alle elezioni anticipate, quello non è Gianfranco Fini.

Già durante la direzione nazionale del Pdl di giovedì scorso, i fuochi d’artificio erano arrivati soprattutto a causa dell’ira di Berlusconi, piuttosto che delle critiche puntuali del presidente della camera. Dal giorno dopo, poi, le dichiarazioni più battagliere non sono arrivate dal fronte dei finiani – praticamente silenziati, tranne qualche eccezione – bensì dagli esponenti del Pdl e soprattutto della Lega, che in più di un’occasione hanno sbandierato la rottura dell’alleanza e le elezioni anticipate in caso di altre frizioni e ripensamenti sul federalismo.

Nel frattempo si attendeva la reazione di Gianfranco Fini agli attacchi ricevuti dal premier e dagli esponenti del Pdl a lui più vicini (per non parlare dei giornali di area, fatta eccezione per il Secolo). Le prime mosse, per capire quale direzione avrebbero preso le cose nei prossimi mesi.

Sono arrivati segnali di grande distensione (almeno da parte di Fini: il premier continua con le dichiarazioni minacciose). Innanzitutto le dimissioni dalla vicepresidenza del gruppo Pdl alla Camera di Italo Bocchino, che era stato direttamente indicato dal premier come uno di quegli esponenti del centrodestra che quotidianamente “esponevano il Pdl al pubblico ludibrio”.

Ieri poi è stata la volta della prima apparizione televisiva di Fini all’indomani della direzione nazionale, al programma di Lucia Annunziata. Il verdetto di chi ha seguito l’intervista in diretta col Post su Friendfeed è stato unanime: il presidente della camera ha smussato, smorzato, rassicurato e confortato il Pdl e il centrodestra. Se non avete visto la puntata, trovate qui il video integrale e qui la nostra trascrizione dei passaggi salienti.

Oggi pomeriggio l’ultima puntata. Fini riuniva i parlamentari a lui più vicini per fare il punto della situazione. La prima battuta del presidente della camera, che fino a qualche giorno fa avrebbe minacciato la creazione di gruppi separati?

Dobbiamo garantire la massima lealtà alla coalizione e al programma di governo. Non è in discussione la permanenza nel Pdl o nella maggioranza.