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  • Giovedì 22 aprile 2010

Sarà ElBaràdei a scalfire il regno di Mubarak?

Si vota a settembre del 2011: a 82 anni l'attuale presidente non ha ancora annunciato la sua scelta

IAEA Director General Mohamed ElBaradei speaks during a news conference at the presidential palace in La Paz...International Atomic Energy Agency (IAEA) Director General Mohamed ElBaradei speaks during a news conference at the presidential palace in La Paz March 27, 2009. REUTERS/David Mercado (BOLIVIA POLITICS HEADSHOT ENERGY)
IAEA Director General Mohamed ElBaradei speaks during a news conference at the presidential palace in La Paz...International Atomic Energy Agency (IAEA) Director General Mohamed ElBaradei speaks during a news conference at the presidential palace in La Paz March 27, 2009. REUTERS/David Mercado (BOLIVIA POLITICS HEADSHOT ENERGY)

Persino gli egiziani più fedeli nei confronti del presidente Hosni Mubarak riconoscono un dettaglio ineludibile: Mubarak è anziano – 82 anni a maggio, e un’operazione alla colicisti appena superata – e guida l’autoritario governo egiziano da troppo tempo. Quando si andrà a votare per le elezioni presidenziali nel 2011 avrà raggiunto i trent’anni ininterrotti di guida del paese. Per quanto moderno e progressista si mostri lo stato egiziano rispetto ai suoi altri vicini arabi, un simile regno comincia a diventare inaccettabile. La presidenza Mubarak è stata più volte ratificata da semplici e implausibili referendum, e le prime elezioni multipartitiche sono state quelle del 2005.

Naturalmente, la successione a una simile eredità è una questione complicatissima. Anche perché non è ancora detto che Mubarak non voglia ricandidarsi. Tra i nomi alternativi in ballo al momento ci sono quello di Gamal Mubarak – il più giovane dei figli del presidente – e ben due premi Nobel. Ahmed Zewail, che lo vinse per la chimica nel 1999 per il suo lavoro negli Stati Uniti, e Mohamed ElBaràdei che ebbe il Nobel per la pace nel 2005 per aver guidato l’agenzia Internazionale per l’Energia Atomica. Per la sua fama internazionale, ElBaràdei è molto seguito tra l’elettorato più giovane e progressista ed è molto apprezzata la sua aggressiva polemica politica contro Mubarak, a cui chiede l’introduzione di riforme democratiche che rendano più equo l’accesso alla campagna elettorale e alla competizione politica.

Il Wall Street Journal racconta stamattina che ElBaràdei sta spingendo sempre più avanti il terreno del confronto con Mubarak, che in questi anni ha sempre fatto reprimere e controllare lo sviluppo di ogni vera opposizione. La polizia non è intervenuta finora alle manifestazioni pubbliche a favore del premio Nobel, anche se alcuni suoi sostenitori sono stati arrestati e intimiditi. Ma la probabile candidatura di ElBaràdei, 67 anni, sta attraendo grande partecipazione e curiosità da parte dei cittadini e dei media, e i suoi sostenitori programmano di lanciarla alla fine di aprile, soprattutto con un lavoro di passaparola e riunioni discrete. “Meglio stare alla larga dagli eventi pubblici”, spiegano al WSJ. La prima iniziativa è una raccolta di firme sulle richieste di maggiori libertà di accesso alle cariche politiche: non ha valore concreto, ma se facesse dei numeri notevoli sarebbe la prima vera sfida al grandissimo potere di Mubarak.