Parla soldato coinvolto nel “Collateral murder” di Wikileaks

Dopo la lettera di scuse, Ethan McCord racconta a Wired la sua versione dei fatti

I soldati americani continuano a parlare di quanto successo a Baghdad nel 2007, e della decisione di Wikileaks di portare — illegalmente — alla luce il video “Collateral Murder”. Dopo la lettera di scuse di due giorni fa, oggi è Ethan McCord, intervistato da Wired US, a raccontare la sua versione dei fatti e le sua opinione sull’omicidio di civili avvenuto a Baghdad tre anni fa, in cui vennero uccisi anche due membri dello staff Reuters.

McCord, padre di tre figli, dice di aver continuamente rivissuto quei momenti nel corso degli ultimi tre anni. Durante l’attacco era uno degli uomini a terra, e nell’intervista racconta quello che ha visto nel caos di quei momenti, come tutto — gli spari, le ferite, i corpi morti — fosse terribile e frenetico. Più di dieci persone vennero uccise in quello scontro a fuoco, la maggior parte dei quali civili.

C’è un momento [nel video] in cui un soldato dice, “Beh, non dovreste portare i vostri figli in battaglia”. A dire la verità, noi abbiamo portato la battaglia ai loro figli. Non esiste un fronte là. Si tratta di guerriglia urbana e noi portiamo la guerra a bambini, donne e innocenti.”

Ho parlato con uno dei medici che era là. Non è più nell’esercito. Quando il video è venuto fuori, molti soldati si sono arrabbiati, perché ci dipinge come crudeli, come persone senza cuore, e noi non siamo così. La maggior parte di noi non lo è. E anche il medico era infastidito da tutta la questione… Continua a dire, noi c’eravamo, sappiamo la verità, loro [Wikileaks] dicono che non c’erano armi, ma c’erano.

La prima volta che ho visto il video ho pensato che Wikileaks non l’avesse fatto uscire nella miglior maniera possibile. C’erano frasi che dicevano che le vittime non avessero armi, che avevano solo macchine fotografiche. Invece, nel video un occhio allenato può vedere chiaramente che avevano armi.

Non dico che Wikileaks ha sbagliato, perché non hanno sbagliato… è giusto che abbiano mostrato quel video. Solo non penso la gente voglia vederlo, perché la guerra…  è una cosa davvero terribile.