Online i primi 5 minuti del documentario di Banksy

Exit through the gift shop, in uscita il 16 negli USA, è (forse) un film sulla street art e la sua evoluzione

In questo momento Banksy è probabilmente l’artista più famoso del mondo nel campo della street art. Inglese, nato a Bristol, è riuscito nel corso degli anni a mantenere segreta la sua identità, diventando sempre più celebre grazie alle sue opere di guerrilla art. Critico delle contraddizioni capitaliste, usa la tecnica dello stencil per disegnare immagini satiriche — di solito lampanti e didascaliche — con cui ironizza su guerra, politica, economia. Una bambina che perquisisce un soldato, un gruppo di aborigeni a caccia di un carrello della spesa. Celebri sono i suoi topi, sparsi per tutta Londra, a rappresentare una razza odiata e perseguitata ma in grado di distruggere una civilità dalle fogne.

All’ultimo Sundance Festival è stato proiettato il suo primo lavoro cinematografico, Exit through the gift shop, un documentario sulla street art e le sue evoluzioni. O almeno sembra. Senza abbandonare l’alone di mistero che si porta intorno, non è infatti chiaro né come e perché sia nato il film, né quale sia stato il ruolo dell’artista. Non è il regista, forse lo sceneggiatore, di sicuro il produttore. Un’altra cosa certa, e più interessante, è il giudizio positivo della maggior parte di critici e spettatori che hanno avuto occasione di vederlo. Il documentario ha totalizzato un voto di 100 su 100 su Rotten Tomatoes, celebre sito statunitense di discussione cinematografica.

Dopo il trailer circolato per la rete negli ultimi mesi, è uscito oggi su YouTube il video (in inglese) con i primi cinque minuti del film, in uscita il 16 aprile nelle sale americane. Nei nostri cinema la distribuzione ufficiale del documentario — definito uno street art disaster movie — non è ancora certa. Ma sappiamo che questo non fermerà gli interessati, che non avranno problemi a trovare il modo di vederlo comunque.

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