Domenica e lunedì tredici regioni al voto

Ultimo giorno di campagna elettorale. Bersani: "Ho visto il miglior Pd"

Tredici regioni, quarantuno milioni di italiani: queste le cifre del turno di elezioni amministrative che si terrà domenica e lunedì. Repubblica fornisce un quadro completo delle regioni in gioco e dei candidati che si contenderanno la loro presidenza, le attenzioni degli osservatori sono concentrate soprattutto nelle regioni dove il risultato sembra essere in bilico: Piemonte, Lazio e Puglia.

Il segretario del Pd Bersani ha deciso di rinunciare al tradizionale comizio finale con tutti i candidati, dedicando l’ultimo giorno di campagna elettorale a un gesto politicamente evocativo: un volantinaggio all’alba davanti la Fiat di Mirafiori, all’orario di ingresso in fabbrica degli operai. Bersani si è poi spostato ad Asti, dove si è detto soddisfatto della prova del suo partito: “Questa campagna elettorale è stata una palestra, l’esempio di come vorrei che fosse il Pd: un partito vicino al territorio e ai ceti popolari. Un partito capace di guardare le persone all’altezza degli occhi”.

Anche Silvio Berlusconi si mostra fiducioso sull’esito del voto e, intervistato da Sky, non rinuncia a posizionare un’asticella. “La vera vittoria”, ha detto il presidente del consiglio, “sarebbe aveva alla fine la maggioranza dei cittadini amministrata da noi. Comunque ogni regione in più sarà un successo”.

Intanto oggi il quotidiano Europa affida agli autori di Nomfup una pagina di pagella e bilancio della comunicazione politica dei candidati alle regionali. Un’analisi dalla quale emergono due vincitori indiscussi: Vendola e Zaia. “Se c’è un solo motivo per il quale queste regionali saranno ricordate, a parte i ricorsi al Tar e l’annunciata vittoria della Lega, beh quel motivo ha nome e cognome e si chiama Nichi Vendola. La sua campagna per le primarie è entrata nell’epica del marketing elettorale (vabbè, coll’aiutino da parte del suo avversario di uno slogan non proprio felice come “Pensa. Scegli. Boccia”). La cura nei dettagli dei materiali di comunicazione, l’esperienza delle “fabbriche di Nichi”, l’uso di Facebook, le videolettere, gli spot colla mamma nel tinello, addirittura le copie e i tarocchi piazzano Vendola una spanna sopra tutti gli altri: destra, centro e sinistra. L’unico che se la batte è Luca Zaia, l’ubiquo ministro leghista all’agricoltura che ha imperversato su tutti gli schermi tra radicchio e asiago, mucche e cavalli. “Prima il Veneto” è uno slogan crudelmente perfetto, così come il resto della sua campagna, dagli avatar a cartoni animati ai social network, ai mini-spot. Il suo capolavoro? Il McItaly. Milioni di italiani che si sono mangiati il panino col bollino del ministero e la promozione per l’ambizioso ex-pierre del trevigiano. Benvenuti nell’era della gastropolitica”.